Per 45 minuti ha sperato di riuscire nell’impresa. Di vincere all’Old Trafford, ed invece il tracollo finale per Paulo Fonseca ha l’amaro sapore dell’addio. «Vediamo, penso che in questa fase sia difficile parlare del mio futuro – dice alla fine l’allenatore della Roma – Ci sarà la possibilità di farlo più avanti, questo non è il momento giusto». L’allenatore portoghese aveva fatto all in sull’Europa League, decidendo da tempo di giocarsi tutte le sue fiches sulla competizione europea. Troppi problemi per provare ad andare avanti fino in fondo in tutte e due le competizioni, meglio scegliere. Già, meglio però se poi si arriva fino in fondo, altrimenti il fallimento rischia di essere totale.
Esattamente come sembra ora la gestione di Fonseca nella Roma. Anche per come è maturata la sconfitta di ieri: «È stata soprattutto una questione mentale, la difficoltà è arrivata dopo il terzo gol. Abbiamo anche provato a reagire, ma era anche difficile cambiare qualcosa. Il blackout? Difficile spiegarlo, nella ripresa abbiamo lasciato tanti spazi. E dopo il terzo gol la squadra non ha avuto la forza di rialzarsi. Io sono sempre il principale responsabile, non voglio alibi. E non voglio scappare. Ma giocare contro lo United senza sostituzioni diventa difficile»..
E allora come provare a motivare la squadra per il ritorno? «Sarà difficile, non so neanche su chi potremo contare. Sono preoccupato, l’importante sarà recuperare almeno qualche giocatore». E salvare la dignità.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese