La sorpresa è restare sorpresi, a volte. Se Felix ha meritato a buon diritto la copertina che si deve all’uomo partita, niente sarebbe successo se a Genova la Roma non avesse riassaporato la classe la determinazione di Hernikh Mkhitaryan, vero diavolo destabilizzatore di un equilibrio definito.Dopo un mese in inspiegabile assenza, la sua improvvisa accelerazione ha creato le premesse della vittoria quando ormai Shevchenko credeva a un debutto fortunato. “È stato il migliore in campo“, osserva Mourinho che lo ha rilanciato contro ogni previsione nel momento più delicato, tra infortuni e Covid.
È stata la classica necessità che si trasforma in virtù perché senza il problema di Cristante, quasi sicuramente, Mkhitaryan contro il Genoa non avrebbe giocato titolare. E invece, sulla scia della tripletta dello scorso campionato, la sua serata è stata quasi perfetta. La parola “quasi” è dovuta essenzialmente al gol annullato, per il quale Mick non aveva alcuna colpa: il tiro, colpendo la mano di Abraham, è diventato irregolare. Ma se anche non fosse stato aggiustato da una deviazione sarebbe finito in porta, perché Sirigu non l’aveva neppure visto partire.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida