I top club d’Europa studiano una strategia per vedersi «garantiti» i bonus legati alla Champions League. L’intenzione dell’Eca – Associazione dei Club Europei – è fare pressione sui vertici Uefa per ottenere «un’ancora di salvezza» per le società più importanti del calcio europeo che ogni anno rimangono escluse dalla prima competizione continentale.
La richiesta è quella di garantire due slot in base al ranking anche nel caso di mancata qualificazione alle coppe europee. In questo modo due delle prime squadre della graduatoria Uefa potrebbero comunque partecipare alla Champions grazie al coefficiente determinato dai risultati ottenuti in Europa nelle precedenti cinque stagioni.
Il tutto sarà favorito dall’allargamento della Champions da 32 a 36 squadre già stabilito a partire dal 2024/25, con due posti assegnati ai club con i coefficienti più alti che non si sono qualificati direttamente per la fase finale di Champions League. Un cambiamento – secondo un’indiscrezione del The Guardian – richiesto in primis dai club di Premier League e discusso nell’assemblea dell’Eca di ieri a Vienna.
Durante l’incontro si è parlato anche del rinnovamento dei criteri che regolano il Fair Play Finanziario. Presente anche il presidente Uefa Ceferin che ha illustrato le basi della nuova sostenibilità finanziaria, fondata su due concetti cardine: divieto di debiti tra società di calcio – con sanzioni certe stabilite tramite una tabella – e la ricerca di maggior equilibrio tra fatturato e costi della rosa. Il nuovo sistema entrerà pienamente in vigore dalla stagione 2024/25. Da quel momento i club non potranno spendere più del 70% dei loro ricavi. Il prossimo anno il limite sarà il 90%, per poi scendere all’80% nel 2023/24.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti
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