La Roma guadagna la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con un turno di anticipo, chiudendo il girone E al primo posto. Il protagonista della serata è stato Edin Dzeko, autore di una preziosissima tripletta, la prima in maglia giallorossa, con un capolavoro di Perotti, che ha fissato il risultato sul 4-1 con la magica rabona. Il bosniaco aumenta il suo bottino, arrivando a quindici reti stagionali, di cui cinque in Europa League. La Roma ha il miglior attacco della competizione dopo lo Shakhtar. Ha rifilato quattro gol a tutte e tre le avversarie del girone, il poker le è riuscito altre tre volte in campionato. Eppure nel primo tempo la squadra di Spalletti ha incontrato qualche difficoltà, è andata al riposo sul risultato di parità, dopo essere stata nuovamente raggiunta per un errore in fase difensiva. Poi nella ripresa è riuscita a esprimere la maggiore qualità tecnica nei confronti dei cechi, che sono già eliminati dalla Europa League.
SOLO STRANIERI – Spalletti ha portato in panchina De Rossi (e con lui Perotti) e ha consegnato la fascia di capitano a Nainggolan, dopo averlo invitato ad andare in conferenza stampa alla vigilia della partita, per cercare di cancellare le polemiche di domenica scorsa. Le defezioni in extremis di Manolas ed El Shaarawy hanno costretto il tecnico a schierare una formazione d’emergenza, con poco turn over. Undici stranieri in campo dall’inizio, la prima volta in questa stagione, un solo italiano in panchina, Spalletti ha puntato sulle motivazioni per cancellare la brutta figura di domenica a Bergamo.
SUBITO EDIN – La Roma è partita con buone intenzioni e con l’intento di chiudere la pratica della qualificazione con una giornata di anticipo, per rendere una passeggiata l’ultimo impegno del girone, l’8 dicembre a Bucarest contro l’Astra Giurgiu. Al 10’ Dzeko, lanciato da Nainggolan, si è liberato con una doppia finta di Kovarik e si è inventato un gol da posizione impossibile, sotto lo sguardo compiaciuto di Francesco Totti, seduto in tribuna. Dopo essere passata in vantaggio così comodamente la Roma ha avuto la possibilità di mettere al sicuro il risultato. Ma il centrocampo sorretto da Strootman e Paredes ha fatto poco filtro e il Viktoria Plzen, che gode di ottima salute in campionato, testimoniato dal primo posto in classifica, è riuscito a essere pericoloso. Il pareggio è giunto dopo otto minuti. In mezzo al campo i cechi hanno trovato un corridoio, con quattro giallorossi sopra la linea del pallone e il cross di Kovarik, di fronte al quale Bruno Peres non ha opposto resistenza, ha pescato Zeman, che con la cresta color fucsia è saltato mentre Fazio è rimasto immobile. Il pallone è finito all’angolo alla sinistra di Alisson. Tutto da rifare. E nel primo tempo non è bastata la serata ispirata di Dzeko, che comunque ha sbagliato almeno tre occasioni favorevolissime, ma che è anche arretrato spesso per aiutare i compagni nell’organizzare la manovra offensiva. La Roma non è riuscita ad andare al riposo in vantaggio, anche perché proprio poco prima dell’intervallo Salah ha colpito il palo dopo essersi liberato al tiro grazie a un errore della difesa.
MAGIA DI PEROTTI – All’inizio della ripresa è stato Paredes a centrare la traversa su punizione dal limite. La Roma ha ripreso ad attaccare, non sempre con la necessaria lucidità. E’ stato ancora Dzeko a firmare il raddoppio con un colpo di testa su cross dalla trequarti di Rüdiger, con la difesa del Viktoria impreparata. A quel punto i cechi si sono scoperti alla ricerca del pareggio e per la Roma è stato un gioco da ragazzi colpire in contropiede. Salah ha sbagliato altri due gol fatti, ma la rete della sicurezza è arrivata al 37’, con un altro gol straordinario, questa volta di Perotti, entrato da pochi minuti. Fantastica la rabona con il pallone che è finito in rete dopo una leggera deviazione di Mateju. A quel punto il Viktoria è sparito e c’