(…) Dopo dodici partite ufficiali di questa stagione, nove di campionato, tre di Champions, la domanda è: tra i dodici nuovi arrivati a Trigoria, a chi dareste la palma finora del miglior riuscito? Oh, noi ci abbiamo pensato a lungo, abbiamo riesaminato un po’ tutte le partite, ci siamo confrontati con chi sappiamo non si perde neppure un minuto di una partita dei giallorossi, ma alla fine il nome che ci sembra più giusto con cui rispondere alla domanda è quello di Robin Olsen.
(…) Di sicuro c’è che rispetto a quando è arrivato, è migliorato in tutti i fondamentali del portiere, compreso il gioco con i piedi. E qui bisogna di nuovo dare a Cesare quello che è di Cesare, nella fattispecie Marco Savorani che certo non è un caso che da un paio di anni vince il premio come miglior preparatore dei portieri. Ma un maestro è bravo se l’allievo ha il pregio di saper ascoltare e lavorare. (…) I miglioramenti, oltretutto, si vedono anche nei comportamenti della linea difensiva e della squadra in generale. Rispetto alle prime partite, ci pare evidente che i compagni dello svedese giochino con maggiore tranquillità, affidandosi ormai senza problemi all’estremo difensore anche per quel che riguarda il gioco con i piedi, cosa che all’inizio della stagione, anche nel ricordo dei piedi brasiliani di Alisson, sembrava il suo problema maggiore.
(…) A tutto questo ha certamente contribuito il sempre migliore ambientamento nella realtà romana. (…) Si è trasferito nella capitale con la famiglia, moglie e due figli, un maschio e una femmina. Il tempo libero lo trascorre interamente con la famiglia, studiando l’italiano (con la lingua va sempre meglio) e con qualche partita a golf che da sempre è l’altro sport che preferisce. L’unica trasgressione che si concede sono i tatuaggi. Ne ha parecchi e conta di aumentarne il numero. (…)