Avete presente una camicia stretta? È quella che è costretto ad indossare il designatore Gianluca Rocchi e non è altro che l’altra faccia della coperta troppo corta. La sostanza non cambia e quando è il momento di fare delle scelte, soprattutto quando in una stessa giornata di capitano (in ordine di apparizione) Fiorentina-Inter, Atalanta-Lazio e Roma-Napoli, tutto diventa maledettamente difficile.
E allora, anche per esclusione, senza dimenticare che i prossimi due mesi e mezzo saranno i suoi ultimi da internazionale (lascerà il badge a Sozza dal primo gennaio), Rocchi si sarebbe appuntato a fianco alla partita dell’Olimpico il nome di Massimiliano Irrati.
Un obbligo, quasi. Perché che sia una partita da internazionale (come le altre due, del resto) è scontato. Così come, giocando con i nomi, è scontato che il nome di Orsato sia più adatto alla sfida, sempre all’Olimpico, del 6 novembre, ovvero il derby
Esclusione la metodologia, non benissimo ma delle volte aiuta: Doveri (che internazionale non è più per favorire Pairetto e/o Chiffi , mai scelta fu più scellerata) e Mariani non possono dirigerla per ovvi motivi (di Roma e di Aprilia) ma sono gli arbitri che Rocchi al momento considera al di sopra degli altri (rendimento alla mano non ha torto).
Di Bello al momento non è in grado di fare neanche le gare di basso livello (Samp-Roma di lunedì è ancora fresca, figuraccia inguardabile), Fabbri è designato per Juve-Empoli domani, Chiffi ha un rendimento imprevedibile (ma potrebbe essere diretto a Bergamo o a Firenze).
Allora non resta che lui, Irrati che ha nella Roma la squadra di serie A più diretta (arbitrata 23 volte: 12 vittorie, 6 pareggi e 5 ko), mentre i precedenti con il Napoli sono 14 (11 vittorie, 1 pari e 2 ko)
FONTE: Il Corriere dello Sport – E. Pinna