4 sconfitte in 11 partite e terzo posto in un girone non proibitivo in Europa League, ma anche questa sera l’Olimpico presenterà il solito colpo d’occhio, con oltre 60mila persone pronte ad incitare con entusiasmo la Roma. Vincendo, Mourinho si troverebbe comunque ad un punto dal Milan e allungherebbe a +4 sui nerazzurri e a +6 sulla Juventus, trovandosi in zona Champions, molto vicino al Napoli dei miracoli.
E questo nonostante gli infortuni, il gioco che non decolla e i sali e scendi di almeno 4 interpreti. Perché a fronte di un Dybala che segna con continuità e di uno Smalling che si conferma lo sceriffo insuperabile in difesa, José si ritrova con l’asse formato da Rui Patricio, Spinazzola, Zaniolo e Abraham che fatica a sorreggere il peso della squadra.
Il portoghese ad oggi in Serie A è il peggior portiere nel coefficiente tra difficoltà dei tiri ricevuti e i gol subiti. Poco davanti a lui Spinazzola non ha ancora ritrovato appoggio e velocità, poi il discorso scivola via velocemente sull’attacco. Due dei tre componenti del tridente offensivo faticano. Zaniolo è fermo in campionato dal 23 gennaio, Abraham è la controfigura di se stesso.
L’inglese sembra aver smarrito il gol e la sua flessione, sommata a quella di Nicolò, porta la Roma ad aver dimezzato quasi la vena realizzativa rispetto alla scorsa stagione. Un anno fa, dopo 8 partite, i giallorossi vantavano una media di due gol a partita (16). Ora il dato si è ridotto a 10 e chissà che il Lecce non sia un buon viatico.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina