L’idea è buona, ma rischia di rimanere incompiuta. Dalla prossima gara di campionato (contro il Palermo, il 23 ottobre) i tifosi della Roma potranno acquistare i biglietti per l’Olimpico e tenerli direttamente sullo smartphone – l’applicazione si chiama Passbook e consente già di caricare i biglietti aerei – senza bisogno di stamparli su carta. Una novità che renderà più semplice la vita dei tifosi che per recarsi allo stadio – tra parcheggi a due chilometri dall’impianto, prefiltraggi e controlli prima dell’ingresso – di questi tempi devono superare un vero e proprio percorso ad ostacoli. La facilitazione, però, non saranno per tutti. Esclusi da questo privilegio, almeno temporaneamente, sono tutti quei tifosi che vorranno andare a vedere la partita nel settore Sud, sia in curva sia nei distinti, mentre potrà usufruirne chi andrà nel settore Nord o nelle tribune. Una scelta, quella della società giallorossa, destinata a creare altre polemiche e che è anche difficile da spiegare ad una parte della tifoseria che si sente già discriminata e vittima di un trattamento differente rispetto a quanto succede nel resto d’Italia.
Lo sciopero, cominciato più di un anno fa, da parte dei gruppi organizzati contro la decisione di inserire in curva le barriere divisorie, non è ancora finito, anche se nelle ultime partite c’è stata in Sud un’affluenza maggiore rispetto allo scorso campionato. Dallo stadio di oggi a quello di domani. A Trigoria non hanno gradito le indiscrezioni pubblicate ieri da Il Tempo riguardo a possibili ulteriori modifiche del progetto di Tor di Valle, che porterebbero la Roma (ed Eurnova) a rinunciare a due delle tre torri previste nell’area del business park, agli svincoli sulla Roma-Fiumicino, al ponte pedonale sul Tevere e al prolungamento della linea B della metropolitana. «Non c’è nessuna trattativa né discussione in corso – il pensiero della Roma -, l’unico luogo deputato per eventuali modifiche del progetto dello stadio è la Conferenza dei Servizi». Da Trigoria, insomma, non escludono di dover rinunciare a qualcosa, ma l’unico tavolo deputato per parlarne è quello istituzionale e, almeno per il momento, l’argomento non è stato affrontato.