Nel cammino della Roma in Champions la notte indimenticabile per eccellenza resta quella del 10 aprile 2018, quando la Roma, battendo in casa 3-0 il Barcellona di Messi, approdò in semifinale di Champions, ribaltando la sconfitta dell’andata (4-1) grazie a una prestazione straordinaria. Solo la semifinale contro il Liverpool, causa arbitraggio nel ritorno tolse il sorriso.
Adesso, dopo quattro anni, tocca a José Mourinho provare a riportare la Roma in Champions. Certo, la penalizzazione della Juventus e l’harakiri del Milan sta spianando la strada ai giallorossi, ma i giochi non sono ancora fatti, visto che la rosa numericamente ha perso un pezzo importante come Zaniolo in un reparto che, al momento, non sembra brillare.
Diciamolo: lo Special One non fa nulla per nascondere il suo spirito malmostoso. E mentre la proprietà, come ha certificato il general manager Tiago Pinto, è convinta di avergli messo a disposizione una squadra che può entrare fra le prime quattro, l’allenatore portoghese ritiene “un miracolo” il bottino di punti che ha il suo gruppo. Mai come questa volta, poi, il futuro di Mourinho può essere legato alla qualificazione alla coppa regina.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini