La rivista economica Fortune lo definisce “il più grande investitore immobiliare al mondo”. Tom Barrack, 75 anni, guarda a Roma e alla Roma. Nel giorno in cui il sindaco Gualtieri annuncia la conclusione positiva della prima fase del lungo iter d’approvazione del progetto sul nuovo stadio a Pietralata, tornano a circolare le voci sull’interesse del magnate statunitense per il club giallorosso.
Per onor di cronaca a Trigoria continuano a smentire possibili avvicendamenti riguardo la struttura societaria asserendo che queste indiscrezioni “non trovano riscontro in ambienti vicino alla presidenza”. Eppur qualcosa si muove. Anche perché Barrack, almeno inizialmente, sta procedendo con l’intento di capire i margini per entrare nella questione ‘stadio’, non escludendo in futuro ulteriori scenari. Nel farlo, si è affidato a persone in loco, uomini di assoluta e comprovata fiducia con un passato anche a livello istituzionale, che stanno sondando per lui i possibili margini operativi.
Contatti, quindi. Che hanno avuto un’accelerazione dopo l’assemblea straordinaria del 18 ottobre, svoltasi nello studio del notaio Luca Amato di Roma, alla presenza di Pietro Berardi, amministratore delegato del club giallorosso, controllato dall’unico socio Neep Roma holding, a sua volta posseduto dalla Romulus and Remus Investments lic, finanziaria di Dan Friedkin, e all’approvazione del nuovo statuto che ha trasformato la società calcistica da spa a srl (ossia il capitale da essere diviso per azioni ora lo è per quote).
In questo contesto risalta l’articolo 6.5 dello statuto che prevede la possibilità che vengano create categorie di soci con relativi poteri, legate ad “argomenti”. E qui, il collegamento con il nuovo stadio e l’apertura a nuovi soci, per un investimento che si aggira intorno ai 600 milioni, viene automatico.
FONTE: Il Messaggero
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