A Trigoria la cosa non sarà sfuggita di certo, visto l’amore e la passione sbocciata nell’ultimo anno per tutto ciò che è numeri, statistiche, anche algoritmi, per dirla con le parole di Walter Sabatini. Ma ci sono numeri che identificano davvero un percorso. Come quelli, per esempio, di Kevin Strootman, anche venerdì tra i protagonisti della vittoria dell’Olanda con la Bielorussia. Da quando si è ripreso a giocare, Strootman praticamente non si è fermato mai. Nella Roma (dove in campionato ha giocato 619 minuti, più di lui solo Szczesny e Bruno Peres con 630), ma anche nell’Olanda. Con un distinguo, però. Rispetto al periodo pre-infortuni, adesso Kevin è un giocatore diverso. Forse meno fisico, sicuramente più completo. Insomma, uno Strootman 2.0. Un altro tipo di calciatore rispetto a prima, ma comunque sempre terribilmente efficace e utile.
LA TRASFORMAZIONE C’è uno studio di Wyscout, in tal senso, che è sufficientemente esplicativo. Oggi Strootman vince 2,59 contrasti a partita, che di per sé non sarebbe neanche un brutto dato, tutt’altro, se non fosse però che sono appena il 38% dei contrasti effettuati dall’olandese. Lo Strootman attuale, insomma, è meno efficace nelle sfide individuali, nei duelli e negli uno contro uno, da sempre considerati un po’ il suo fiore all’occhiello; ma è anche molto più bravo nelle coperture delle linee di passaggio, negli aiuti difensivi e nel saper giocare di posizione. Non è un caso, infatti, che i palloni intercettati in questo inizio di campionato siano stati 2,43 di media (su di un totale di sette gare), mentre nelle 24 partite del periodo precedente al primo infortunio (fino al 10 marzo 2014) erano stati 1,04. Di fatto, oggi intercetta una volta e mezzo i palloni di prima. Merito, appunto, della sua trasformazione. E di una crescita tattica dovuta ai suggerimenti di Spalletti, che spesso gli chiede di coprire lo spazio lasciato libero dal terzino che spinge.
IN TRANSIZIONE Tutto ciò, di conseguenza, farebbe pensare anche a uno Strootman più difensivo che offensivo, almeno come posizionamento. Tanto è vero che in questo avvio è cresciuta anche la sua attitudine ai passaggi lunghi (5 i tentativi di media contro 3,92 di prima, 4 quelli riusciti contro 2,96). E invece eccola qui l’altra trasformazione dell’olandese. Nel suo essere più completo di prima, oggi Kevin è in grado di regalare in media 2,07 passaggi chiave a partita. Uno come Perotti, tanto per capirsi, gira a 1,91. Il che vuol dire che Strootman è molto importante anche nella fase di transizione. Insomma, la sua capacità di intercettare palloni permette anche le ripartenze, i break, i ribaltamenti di fronte. E quando Kevin intercetta con la squadra in pressione, può far male.
I RINNOVI La Roma se lo gusta questo Strootman qui e prima o poi gli proporrà anche il rinnovo di contratto (scade nel 2018). Sarà una questione da affrontare subito dopo quelle di Nainggolan e Manolas, che in realtà negli ultimi tempi hanno subito delle brusche frenate (come sottolineato anche da Sabatini nel suo commiato di venerdì a pranzo). L’agente di Nainggolan potrebbe avere un appuntamento la prossima settimana con Massara e Gandini, quello di Manolas si è visto recapitare l’offerta la scorsa settimana: circa 2,5 milioni di euro (bonus compresi), mentre il greco non vuole scendere al di sotto dei tre. Ci sarà da lottare, discutere, battagliare. Proprio come in campo, proprio come Strootman. Meno fisico, ma più completo.