E la settimana della verità. E’ vero, è stato detto molte volte su tanti fronti, ma stavolta la Roma dovrebbe davvero avviare la procedura per il passaggio di proprietà dal consorzio di Pallotta al gruppo capeggiato dall’imprenditore Dan Friedkin. Dopo la due diligence, si lavora alacremente negli Stati Uniti per stilare i 12 contratti delle 12 società di Pallotta e per la formalizzazione dell’offerta, che alla fine dovrebbe aggirarsi sui 720 milioni, con una serie di clausole.
Una, ad esempio, riguarda la partecipazione alla prossima Champions League. La firma dei contratti preliminari dovrebbe arrivare a New York entro mercoledì. Pallotta prima di chiudere ha messo altri venti milioni di ricapitalizzazione, oltre ai sessanta già versati. Visto che l’aumento di capitale era stato fissato a centrotrenta milioni, il nuovo proprietario dovrà mettere solo cinquanta milioni e per questo l’offerta sarà leggermente più bassa rispetto all’intesa trovata tra i due imprenditori alla fine di dicembre.
Friedkin si prende la Roma, ecco la procedura Ma non ci saranno sorprese. Con l’accordo preliminare atteso nelle prossime ore, il cosiddetto signing, le parti si impegneranno a concludere l’affare. Poi inizierà la seconda fase, tra l’approvazione del Cda del gruppo Friedkin, il closing e l’Opa per la quota di azioni flottante. Il tutto dovrebbe concludersi entro la metà di aprile. Alla fine Pallotta è i suoi soci usciranno con circa ottanta milioni da spartirsi, il presidente avrà la fetta più grande, circa quaranta milioni. L’investitore bostoniano potrebbe essere interessato a rilevare un club inglese. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo / R. Maida