In poco più di due settimane (14-31 ottobre) la Roma affronterà Juventus, Napoli e Milan (match, quello con i rossoneri, preceduto dalla trasferta di Cagliari). Un mini-ciclo al termine del quale sarà possibile tracciare un primo bilancio stagionale. Ma per avere il quadro più completo, potrebbe essere utile attendere sino a Natale. Se Mou sarà ancora in alta quota, ci sarà da divertirsi. Il mercato a quel punto potrebbe fare la differenza, con l’arrivo del centrocampista tanto richiesto e di un terzino destro.
Intanto il trittico che attende i giallorossi, sinora quarti in classifica con 15 punti dopo 7 gare disputate, farà capire molto sul campionato della squadra di Mou. Anche lo scorso anno, a questo punto della stagione, la Roma viaggiava alla stessa velocità. 15 punti sul campo (in seguito ne sarà tolto uno dal giudice sportivo per il caso-Diawara a Verona) con un calendario addirittura più complicato: Verona (1), Udinese (3), Milan (1) e Genoa (3) in trasferta, Juventus (1), Benevento (3) e Fiorentina (3) all’Olimpico.
Ad oggi la Roma ha la prerogativa di sbloccare quasi sempre le partite (è accaduto 6 volte su 7, unica eccezione nel derby). Può vantare il terzo attacco del torneo (18 reti) dietro Napoli e Milan e la quarta difesa a pari merito con l’Inter. Degli 8 gol subiti, 6 sono arrivati nelle due sconfitte con Lazio e Verona che, calendario vuole, fossero due gare in trasferta. Ergo nelle quattro partite casalinghe i giallorossi hanno fatto en-plein (4 su 4) mentre lontano dall’Olimpico hanno racimolato appena 3 punti (la vittoria a Salerno).
Una Roma double-face (senza dimenticare però che uno dei due ko è nel derby) che dovrà cercare di invertire la tendenza in un campo-tabù. L’Allianz Stadium – al netto del successo 1-3 all’ultima giornata di campionato di due anni fa (con i bianconeri che già scudettati schierarono 4 Primavera e molte riserve) – ha visto la Roma sempre perdente.
FONTE: Il Messaggero