Un gol per dire stop alla fame nel mondo. Ieri all’interno dello stadio Olimpico è andata in scena la conferenza stampa di presentazione del progetto «Stop the waste» promosso dal World Food Programme, agenzia delle Nazioni Unite – vincitrice del Premio Nobel per la pace 2020 – che si occupa di assistenza alimentare. Alla campagna hanno aderito attivamente sia la Roma che la Lazio, con il presidente biancoceleste Lotito e il Ceo giallorosso Fienga che hanno partecipato alla conferenza.
Presenti anche Emanuela Del Re, Vice Ministro agli Affari Esteri, Vincenzo Sanasi D‘Arpe, Presidente del World Food Programme, Amir Abdulla, Deputy Executive Director del World Food Programme, e Marco Lucchini, Segretario Generale del Banco Alimentare.
Per una volta la rivalità calcistica è passata in secondo piano davanti a una battaglia mirata a sensibilizzare sul tema degli sprechi in campo alimentare: «Ho sempre detto che il calcio dev’essere didascalico ed ha il compito di insegnare sfruttando il suo incredibile potere mediatico – le parole di Lotito – per coinvolgere tante persone su problematiche sociali. Dobbiamo attenzionare l’opinione pubblica a determinati temi. Il calcio è un mondo dorato e, per questo, dobbiamo promuovere queste iniziative».
In prima linea anche il presidente della Roma Dan Friedkin, orgoglioso di contribuire alla causa del WFP: «Tutti noi all’AS Roma siamo onorati di collaborare con il World Food Programme, vincitore del Premio Nobel per la pace grazie all’impegno profuso nell’affrontare lo spreco alimentare e combattere la fame in tutto il mondo – si legge in una nota pubblicata sul sito del club – questo riconoscimento prestigioso per un’organizzazione con sede a Roma rappresenta un grande motivo di orgoglio per la nostra città».
I giocatori giallorossi durante i prossimi due anni promuoveranno il Programma Alimentare Mondiale attraverso una serie di iniziative: la prima è prevista prima della pausa natalizia, con una speciale patch che campeggerà sulla maglia di Dzeko e compagni.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti