La grande emozione per l’accoglienza del Meazza bagna il volto di José Mourinho, ma dura solo due minuti prima di trasformarsi in angoscia prima e rabbia poi per le solite questioni arbitrali. Subito il gol di Dzeko, la Roma non sfrutta le occasioni, a differenza di quello che ha fatto il Milan. La differenza tra le due formazioni c’è e si vede, nel fisico, nelle resistenza: prima occasione per l’Inter ed è gol, mentre Zaniolo spara addosso ad Handanovic.
Il numero 22 si muove bene ed è continuo nei 90, non sfonda ma sente la partita. Nel secondo tempo la Roma prova con coraggio, sta nella metà campo dell’Inter e sfiora di nuovo il gol, ma nel momento migliore dei giallorossi arriva il due a zero segnato da Sanchez: c’è un probabile fallo di Vidal su Sergio Oliveira, ma il VAR tace.
Resta la festa per Mourinho, che però dice “questa è casa mia, ma anche Roma lo è e io amo la Roma”. Battuta ironica del tecnico sull’arbitro: “È stato tecnicamente bravo, dopo il raddoppio è stata un’altra partita…tanti gialli a loro non dati. Dopo il 2-0 si può fischiare in un altro modo. Lui è un arbitro di qualità. E io sono triste per la sconfitta”. La Roma non riesce a riportare a casa la Coppa Italia dal 2008: i trofei nazionali vinti resteranno nove anche dopo questa stagione. A José non resta che la Conference per non chiudere la stagione senza trofei.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni