A Pietralata e da 55mila a 60 mila posti. La Roma ha rotto, finalmente, gli indugi e ha depositato in Campidoglio la prima carta formale per il nuovo stadio. Si tratta della prima manifestazione della volontà dei Friedkin di passare dagli annunci al piano pratico.
L’area prescelta è quella di Pietralata, dietro la Stazione Tiburtina e non lontano dall’Ospedale Sandro Pertini. Scartato il punto più vicino alla ferrovia dove inizia via Monti Tiburtini, considerato troppo piccolo, per la Roma si va su un’area pubblica. Nelle carte si legge che la società giallorossa ha deciso di prendere come modello di riferimento l’Emirates Stadium dell’Arsenal, anche se dai primi disegni, appena abbozzati, pare che più che la classica forma ovale si possa virare verso una soluzione un po’ più squadrata, tanto che si parla di «tribune nord, sud, est e ovest» e di «corner» più che di Curve classiche. Altro elemento: lo stadio è «in posizione centrale e isolata, una sorta di acropoli posta in posizione dominante sulla sommità del rilievo tufaceo» in modo tale da garantire ordinato afflusso e deflusso e sicurezza in caso di evacuazione di emergenza.
Sono state realizzate due quaterne di simulazioni sui parcheggi. Una con base 55mila spettatori e una con 60mila spettatori. L’area da riservare a pullman, auto e moto andrebbe da 70mila fino a 124mila metri quadri, con posti per le moto oscillanti da 7mila a quasi 10mila; posti auto fra i duemila e i 5.000 e una trentina di posti pullman. A parte il numero degli spettatori, le simulazioni sono state fatte prendendo come base la stessa modalità di accesso allo stadio ipotizzata all’epoca del progetto studiato per di Tor di Valle, 52% del pubblico con mezzi pubblici e il resto con mezzi privati. Si spinge sul trasporto pubblico, dunque, anche perché lo stadio avrà non troppo distanti la fermata metro B Quintiliani e la stazione Tiburtina.
Cambierà anche il volto del quartiere: previsti un parco pubblico, un centro commerciale e un centro sportivo, più due ponti ciclopedonali: il primo sarà una “spina pedonale-ciclabile” che collegherà direttamente il nuovo stadio con la Stazione Tiburtina. Il secondo sarà all’altezza di via Livorno e, scavalcando il fascio dei binari ferroviari, sarà un elemento di connessione diretta «con il quartiere Nomentano e con la stazione metro B/B1 di Piazza Bologna».
Siamo ancora in fase più che preliminare e sono ancora molti i nodi da sciogliere: manca il cronoprogramma, non c’è l’analisi dei costi e la loro sostenibilità, non è ancora stata scelta la procedura urbanistica da seguire e c’è da risolvere il problema dell’accessibilità delle ambulanze al Pertini e dell’eventuale inquinamento acustico.
FONTE: Il Messaggero – F. Magliaro
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