E’ una questione di qualità, proprio come cantava il gruppo rock italiano dei Cccp. La difesa della Roma si conferma non da Champions e – pur essendo vero l’assunto del si difende in undici – sono evidenti gli errori individuali di portieri e centrali in queste prime 21 di un campionato che vede comunque la squadra di Fonseca in piena corsa per il 4° posto visto pure il calendario favorevole delle prossime due giornate. Un percorso che non va sottovalutato. Ma non vanno sottovaluti nemmeno i numeri. Venti le reti incassate nei 7 scontri diretti con una media di 2,9 a partita. Trentacinque quelli totali.
Peggio di Genoa, Udinese o Samp. Solo con Zeman, negli ultimi 70 anni, la media era stata così alta. Nessuno in Italia negli ultimi anni ha raggiunto la Champions subendo così tanto. Un contraccolpo tattico visti ad esempio i tentativi di sterile profondità che hanno esposto il reparto al contropiede di Cr7 e soci. Ma pure, appunto, una questione di qualità dei singoli.
Allo Stadium Kumbulla ha confermato lacune evidenti già viste contro Milan e Spezia. Rendimento migliore da parte di Ibanez che però si è macchiato di un autogol dopo le papere nel derby. Leggermente meglio Mancini su cui però pesa il rosso pesantissimo in coppa Italia mentre Smalling ha passato più tempo in infermeria che sul campo. E anche con l’inglese in campo il rendimento non è migliorato (14 reti incassati in 11 apparizioni).
Eppure sono 65 i milioni spesi per il pacchetto centrale che appare troppo acerbo quando di fronte si presentano colossi come Ibra, Ronaldo o Zapata. Caro è costato (26 milioni) pure il titubante Pau Lopez, non esente da colpe neppure a Torino.
Fanno arrabbiare i tifosi pure le reazioni social di parte della rosa (Mayoral, Kumbulla, Veretout e lo stesso Pau Lopez) che si autoelogia per la prestazione di sabato. Il francese ha dovuto bloccare i commenti su Instagram. Tra le buone notizie c’è il ritorno di Zaniolo dopo la quarantena e la convocazione di El Shaarawy con l’Udinese.
FONTE: Leggo – F. Balzani