José Mourinho abbandona l’Uefa Football Board. Una reazione alla pena comminata dalla istituzione europea e al trattamento ricevuto dalla Roma a seguito della finale di Europa League. Fondato lo scorso aprile, si tratta di un comitato di esperti che ha come obiettivo quello di discutere e scambiare idee legate direttamente al gioco del calcio.
Ne fanno parte personaggi che hanno scritto la storia del calcio tra cui Carlo Ancelotti, Zinedine Zidane, Paolo Maldini, Fabio Capello, Javier Zanetti, Luis Figo, Philipp Lahm, Rudi Voeller, Rio Ferdinand e molti altri. In una lettera indirizzata a Zvonimir Boban, Direttore tecnico e responsabile, Mourinho ha spiegato le sue motivazioni: “Nel ringraziarla per l’invito che mi avete rivolto a far parte dell’Uefa Football Board, mi dispiace informarla che, con effetto immediato, rinuncerò alla mia partecipazione a questo gruppo. Le condizioni in cui credevo così fortemente quando sono entrato non ci sono più e ho sentito l’obbligo di prendere questa decisione. Le chiedo cortesemente di comunicare la mia decisione anche al Presidente Sig. Aleksander Ceferin”. Poche righe che mostrano la profonda collera e il profondo dispiacere del portoghese che fino a pochi mesi fa aveva sposato un progetto così innovativo per il calcio europeo.
Una decisione che arriva il giorno successivo a un incontro che sarebbe avvenuto in Portogallo tra il tecnico e Dan Friedkin. Mercoledì sera, l’aereo del presidente della Roma è atterrato all’aeroporto di Cascais, Portogallo, a 60 chilometri da Setúbal. Ed è proprio a Setúbal che José Mourinho sta trascorrendo parte delle sue vacanze. Non una coincidenza, anche se vige uno strettissimo riserbo. Dan lo avrebbe raggiunto dalla Svizzera per parlare di Roma, futuro e mettere sul piatto il rinnovo contrattuale.
Qualche ora insieme per condividere idee, tra le quali quella di Mourinho di lasciare l’Uefa Football Board. Una scelta personale che è stata comunicata alla presidenza. Più volte l’imprenditore statunitense è stato sollecitato da Mou (in pubblico e in privato) a un incontro, ma non c’è mai stata una risposta positiva. Nemmeno a fine stagione quando entrambi si trovavano insieme a Trigoria. Da un momento all’altro, però, Friedkin ha pilotato il suo jet privato a casa di José, lo ha ascoltato, gli ha dato risposte e ha compreso il suo stato d’animo.
La rabbia di Mourinho è tanta e uscire dal board della Uefa dopo la squalifica di quattro giornate è una reazione eclatante. Il club, per non farlo sentire solo, ha reagito dando battaglia. Il silenzio della società in merito alla stangata, che prevede anche il divieto alla prima trasferta Europea e la parziale chiusura dell’Olimpico, non è un segnale di debolezza. Si tratta, invece, di una strategia per strutturare meglio il ricorso.
Rabbia condivisa anche da Nuno Santos, preparatore dei portieri e fedelissimo di Mourinho, che ha pubblicato sul suo profilo Instagram una polemica contro l’arbitro Taylor, direttore di gara della finale di Europa League. Le immagini sono degli episodi contestati dalla Roma, a partire dal fallo di mano di Fernando in area e passando alle reazioni dei giocatori giallorossi in lacrime. Ultima, la locandina del film “Scuola di Polizia“, stoccata indirizzata direttamente alla Uefa e poi la frase “10 luglio, stiamo tornando” data che indica il giorno del raduno a Trigoria.
FONTE: Il Messaggero