Alla ricerca della continuità. Nei risultati e nella formazione. Luciano Spalletti porta la Roma a Torino per trovare contro i granata punti e risposte. L’obiettivo è dare una sterzata alla stagione che, finora, in trasferta è stata molto al di sotto delle aspettative. Tre pareggi (1-1 col Porto in Champions League e con il Viktoria Plzen in Europa League, Cagliari dopo essere stati in vantaggio 2-2) e la sconfitta di Firenze sono un cammino che non porta da nessuna parte. Serve qualcosa di più, a partire da oggi all’ora di pranzo. Le scelte della gara contro il Crotone – Totti in campo 90’, riposo completo per Nainggolan e De Rossi – fanno pensare a una formazione confermata nel 4-2-3-1 ma con qualche cambio nei nomi: Szczesny; Florenzi, Manolas, Fazio, Bruno Peres; Strootman, De Rossi; Salah, Nainggolan, Perotti; Dzeko. Ieri Strootman si è allenato a parte, ma dovrebbe scendere in campo. Giovedì sera all’Olimpico ci sarà la partita di Europa League contro i romeni dell’Astra e domenica prossima sempre all’Olimpico arriva l’Inter. Non si possono sbagliare le scelte. Luciano Spalletti, nella convolta consecutiva la stessa linea difensiva, un record: «Cambiare ora sarebbe un azzardo, anche se mi fido pure di Juan Jesus, che ha giocato pure quando stava male. Noi abbiamo 23 titolari».
Una piccola bugia aziendalista: le rotazioni sono sempre limitate. Vermaelen, per esempio, rischia di essere out a lungo: «Soffre di pubalgia – spiega l’allenatore – e non sappiamo quando potrà rientrare. Non possiamo rischiare di peggiorare le cose». In attacco, Spalletti punta forte su Dzeko: «A fine stagione farà 20 gol, ma non è la soluzione a tutti i problemi, contano altre cose. Voglio che lui sia dentro al nostro gioco, se riusciamo a giocare come la scorsa stagione con in più la sua fisicità siamo a posto. Senza il lavoro di squadra, però, il gol è fine a se stesso. Totti? Ora è perfetto per come è dentro al gruppo. Ha qualità e fa riferimento al collettivo. Si va avanti insieme. La festa per il suo compleanno? Ci andrò, ma solo per fare un saluto. Non voglio guastare la festa al gruppo. Il regalo non lo dico, per non rovinare la sorpresa». Tre punti contro il Torino potrebbero essere un buon antipasto.