Gianluca Petrachi sa. Sa che il primo input che dovrà rispettare nel prossimo mercato, quando ci sarà, sarà quello di dare un taglio netto a un monte ingaggi che la Roma del prima e dopo pandemia non può più sostenere. Il rosso di bilancio è stato certificato, i conti sono destinati a peggiorare, il rischio che per il secondo anno consecutivo non si partecipi alla ricca Champions League è più che tangibile, mister Friedkin nel migliore dei casi ha preso tempo. Quindi, si tagli.
A cominciare, appunto, da un monte ingaggi a tre cifre. Non sarà facile riuscirci, ma neppure impossibile. Il direttore sportivo in questo senso può lavorare su una rosa di dodici giocatori che possono salutare, garantendo, nel caso di addio a tutti, un taglio di circa il cinquanta per cento di tutto il cucuzzaro. Questi i nomi: Fazio (4 lordi), Juan Jesus (4,4), Perotti (5,5), Pastore (8), Florenzi (6), Under (3,4), Kluivert (3,6), Cristante (3,2), Spinazzola (4,5), Bruno Peres (3,8), i rientranti Coric (2) e Karsdorp (3,4).
Le cifre non comprendono gli eventuali premi e non possono essere precise al centesimo visto che la società giallorossa da qualche anno ha deciso di non comunicare più gli stipendi dei suoi calciatori, ma con ragionevole certezza possiamo dire che l’eventuale errore non può essere superiore al dieci per cento della cifra totale. Sommando, i lordi superano i cinquanta milioni, più o meno un quarto dell’intero fatturato della Roma prima della pandemia.
Da questo lordo, ovviamente, dovrebbero poi essere sottratti gli ingaggi dei nuovi acquisti che, verosimilmente intaccheranno tutto il cucuzzaro per non più di un quarto del totale. In ogni caso, quindi, il risparmio sarebbe molto importante (cosa che farebbe piacere pure a Friedkin). Risparmio che dovrà essere ancora più corposo considerando che il secondo input per Petrachi è quello di realizzare la cifra maggiore possibile in fatto di plusvalenze. Cosa, peraltro, che è facile a dirsi, un altro a farsi, soprattutto in considerazione del fatto che le conseguenze di questo maledetto Coronavirus, avranno un impatto pesante al ribasso in tutte le componenti del calcio. Questo per dire che non sarà facile piazzare, guadagnandoci, tutti i dodici calciatori che abbiamo inserito in questa lista di cedibili.
Frenato dall’ingaggio Basti pensare a Pastore. L’argentino ha un ingaggio da circa otto milioni di euro lordi ancora per tre stagioni, fanno ventiquattro milioni per i quali si dovrà trovare qualcuno disposto ad accollarseli. Non solo. C’è poi il cartellino. Il giocatore strappato (pensa te) al Psg per circa venticinque milioni, è ancora a bilancio della Roma per una cifra di quindici. Quindi sommando, ventiquattro più quindici fa poco meno di quaranta. In sostanza si dovrebbe trovare un club disposto a investire questa cifra per un giocatore che nell’ultimo anno ha avuto molte più frequentazioni con i medici che con Fonseca. Impresa ai confini della realtà.
A meno che non si materializzi un club cinese o qatariota (Qatar è main sponsor della Roma) a togliere le castagne dal peggior fuoco acceso (con Nzonzi) dal senor Monchi. Sulla partenza dell’argentino sta lavorando il suo procuratore Simonian, ma per quello che ci risulta fino a oggi è stato costretto a incassare una numerosa serie di no grazie. Petrachi, insomma, dovrà riuscire a fare un piccolo capolavoro per riuscire a piazzare un giocatore che costa una tombola e non convince più soprattutto per motivi fisici.
I tre all’ultimo anno Ci sono poi tre giocatori, Fazio, Juan Jesus e Perotti, che andranno in scadenza il trenta giugno del 2021. Tre giocatori che hanno stipendi importanti, quasi quattordici milioni totali lordi e, in conseguenza di questo, non sono facili da cedere. Al punto che nella società giallorossa si è presa in considerazione anche l’idea di accettare di subire minusvalenze minime pur di riuscire a sottrarre i costi degli stipendi del brasiliano e dei due argentini. Fazio, per la verità, il primo luglio sarà a bilancio a meno di un milione, il suo eventuale futuro potrebbe essere in Argentina, ma non è escluso che possa anche rimanere soprattutto se Fonseca decidesse di passare alla difesa a tre. Juan Jesus è quello più sicuro di salutare.
Per lui potrebbe esserci la destinazione Bologna nel caso si concretizzasse l’acquisto del giapponese Tomiyasu, obiettivo della Roma per la fascia destra (può fare anche il centrale). In alternativa per Jesus ci potrebbe essere un ritorno in Brasile (si sussurra del Flamengo). Più complessa la cessione di Perotti che ha uno stipendio che possono permettersi in pochi. L’argentino potrebbe essere inserito in un scambio avendo come obiettivo quello di realizzare una plusvalenza, ma è un’ipotesi al momento perlomeno complessa da realizzare. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri