Cengiz Under, Stephan El Shaarawy, Justin Kluivert e poi, in maniera un po’ più forzata, Patrik Schick. Forzata perché il ceco è più centravanti che non esterno. All’appello manca Perotti, che lo scorso anno a Udine ha anche segnato la rete del 2-0, quella che ha chiuso il discorso. Il primo l’aveva segnato Under. La Roma passò alla Dacia Arena con i gol di due esterni. Quando il modulo era il 4-3-3. Stavolta Perotti non c’è, quantomeno è molto difficile che ci sia. Fatica a recuperare e più tempo passa e più ce lo dimentichiamo, ed è onestamente un peccato. Ne restano tre di ruolo, tutti e tre scalpitanti, Schick spera più di scendere in campo dall’inizio (e ha buone possibilità di farlo) al posto di Dzeko. I tre in questione sono Kluivert, El Shaarawy e Under. Di Francesco nelle scelte, a parte quelle forzate, pensa anche al Real Madrid, che si affaccerà all’Olimpico martedì. El Shaarawy è a mille per la bella prestazione con la Sampdoria, forse un po’ deluso per la mancata convocazione in Nazionale, che spera di riottenere quanto prima. Al momento appare un intoccabile a sinistra.
ALTERNANZA – Il dubbio reale è a destra. Da una parte, un ragazzino prepotente e sicuro di sé come Kluivert, dall’altra il titolare che sta vivendo però una fase di lieve appannamento come Under. Che Di Francesco vorrebbe schierare con il Real Madrid: in Champions ha segnato due volte, una col Cska e una con il Viktoria di Plzen, in campionato è fermo alla rete (molto bella) col Frosinone. Kluivert è in ascesa, ha ritrovato il sorriso e le vecchie ambizioni. «Il mio modello – ha detto a Sky – era mio padre, poi mi sono ispirato anche a giocatori come Cristiano Ronaldo da ragazzo, perché lui vive per il calcio e per lo sport e io guardo a questo tipo di campioni». Kluivert in futuro dovrà coniugare la sua voglia di Barcellona con la passione per il nemico blaugrana, Cristiano. Kluivert insegue il primo gol in campionato, visto che in Champions la firma l’ha già messa, pure lui come Under, con il Viktoria di Plzen. Justin è più che altro fermo all’assist per Dzeko nella prima giornata di campionato: splendida giocata, eroe per un pomeriggio. Poi il dimenticatoio o quasi, lui finito dentro la crisi della Roma.
GIOVANISSIMI – Dopo Bologna, l’olandese è stato punito con tre panchine consecutive: Frosinone, Lazio ed Empoli, per poi ritirare fuori il naso contro la Spal (altra partitaccia, e non solo sua). Dopo l’infortunio di Napoli, segnali di risveglio: 35 minuti con la Fiorentina e la positiva partita con la Sampdoria, sempre a destra, ormai come alternativa a Under. Anche a Udine dovrebbe essere così, con El Shaarawy sulla fascia opposta e Schick in mezzo (media 23,3 anni). Nelle due partite giocate da titolare in campionato (Bologna e Sampdoria), Kluivert ha sempre giocato a destra, a sinistra solo in Champions ed è accaduto sia con il Viktoria di Plzen sia a Mosca contro il Cska. L’assenza di Perotti doveva spianargli la strada, visto che Diego lo scorso anno era un titolare della Roma. Ma il buon rendimento di El Shaarawy, legato al calo di Under, gli hanno aperto le porte sulla corsia opposta. Del resto lui non si fa alcun problema, pur preferendo essere schierato a sinistra. Sfrontato, sicuro. A testa alta. Ora s’è fatto pure biondo. Ma so’ ragazzi.