Il pallone, i contatti, la partitella, la tattica e i gol: 75 giorni dopo dall’ultimo allenamento completo – era la rifinitura di Siviglia-Roma poi mai giocata – ieri i ragazzi di Fonseca hanno riscoperto le emozioni di una seduta di calcio vero. A Trigoria si è svolta la prima sessione di lavoro collettivo, dopo lo sblocco definitivo dei protocolli e cinque cicli di tamponi per il Covid-19, all’inizio effettuati anche dai familiari dei giocatori.
Una liberazione per Dzeko e soci, che per due mesi e mezzo hanno potuto dedicarsi esclusivamente all’aspetto atletico. Solo adesso possono cercare di rimettersi in condizione per le partite: la strada è lunga, c’è il rischio di voler strafare e quindi infortunarsi, ma l’entusiasmo non manca. Fonseca aveva già ritrovato nei giorni scorsi un gruppo in buona salute e motivato.
I giallorossi sono rimasti tutti a Roma, allenandosi individualmente a casa e senza farsi prendere dalla paura o dalla tentazione di forzare il lockdown. Da ieri si respira normalità, in una Trigoria ancora semi-deserta: oltre al cosiddetto «gruppo squadra» (calciatori, staff e tutti le figure necessarie per gli allenamenti) c’erano solo i dirigenti, un fotografo, un operatore televisivo e un addetto stampa. La Roma intende proseguire sulla strada della prudenza e anche gli uffici dell’Eur si sono ripopolati parzialmente: non ha senso ad esempio riaprire i settori fermi, tipo la biglietteria.
Ora Fonseca pile allenare una gruppo con più uomini a disposizione di quanti ne avesse al momento dell’interruzione del campionato. Ieri all’appello mancavano solo Pau Lopez, Perotti e Zaniolo. Se per quest’ultimo il rientro è ancora lontano, il portiere ne avrà per altri 10-15 giorni e sarà comunque pronto alla ripresa, mentre l’argentino ha smaltito l’affaticamento muscolare ma lo staff preferisce gestirlo.
Zappacosta e Diawara sono pienamente recuperati, anche Pastore lavora in gruppo ma il suo problema cronico all’anca lo costringe a vivere alla giornata. Oggi doppia seduta, poi un allenamento al giorno fino a sabato. Gil stimoli non mancano: la rincorsa all’Atalanta per un posto in Champions e l’Europa League ancora tutta da giocare.
FONTE: Il Tempo – A. Austini