Ventuno giorni, sette partite, alla media precisa di una ogni tre giorni. Sarà il primo blocco senza respiro di una stagione che ne prevederà parecchi altri, non considerando le eventuali conseguenze, speriamo di no, di questa maledetta pandemia ancora sgraditissima compagna delle nostre vite.
Nel dettaglio: domenica diciotto ottobre si ripartirà all’Olimpico con Roma-Benevento (20.45); quattro giorni dopo esordio in Europa League, in Svizzera, Young Boys-Roma (18.55); poi il ventisei di questo mese, lunedì perché noi siamo tutti parrucchieri, trasferta a San Siro contro il Milan (20.45); quarto appuntamento di questo primo tour de force, giovedì ventinove, esordio europeo casalingo, Roma-Cska Sofia (21.00); tre giorni dopo, domenica primo novembre andrà in scena Roma-Fiorentina (18.00); il giovedì successivo, cinque novembre, si chiuderà un trittico casalingo contro il Cluj (18.55); infine settimo appuntamento di questo ciclo domenica otto novembre a Marassi contro il Genoa, ore quindici, unico appuntamento dei sette che i giallorossi giocheranno con la luce naturale.
Quattro partite in casa, tre in trasferta, avversari non di gran nome a parte il Milan, fermo restando che tutte le partite dovranno essere affrontare con la concentrazione al top e il massimo rispetto di tutti. Non sarà un ciclo che ci darà risposte definitive sul ruolo che la Roma potrà avere in questo campionato e in Europa, ma certo saranno sette partite che ci potranno dare indicazioni importanti sui giocatori e, soprattutto, su come Paulo Fonseca intenderà sfruttare la rosa in questa sua seconda stagione sulla panchina giallorossa.
E forse quest’ultima è la risposta più interessante che dovremo cercare di avere nei prossimi seicentotrenta minuti ufficiali della nostra Roma. Fonseca si avvicinerà a questo primo ciclo avendo a disposizione (tocchiamo ferro ovviamente) ventitré dei venticinque calciatori che ha in rosa. Gli unici indisponibili (e ritocchiamo ferro) sono Zaniolo e Pastore, volendo essere cattivi si potrebbe dire anche uno soltanto considerando che l’argentino in questi due anni e un pezzetto di Roma è stato più un’assenza che una presenza.
Come approccerà il ciclo il tecnico portoghese? Sarà il Fonseca della prima ora che arrivò ad abusare del turnover cambiando anche sette-otto giocatori a partita, oppure il portoghese sceglierà l’opzione che ha fatto sua nel post lockdown quando dopo un inizio zoppicante, decise di affidarsi a una squadra titolare limitando al massimo cambiamenti ed esperimenti? L’impressione è che il tecnico, dando retta alle sue ultime convinzioni, punterà su uno scheletro di squadra a cui dare fiducia, facendo comunque ruotare un po’ tutti i giocatori.
Siamo pronti a scommettere che Fonseca in queste sette partite ci farà vedere quasi l’intera rosa, lascerà fuori dalle rotazioni forse Fazio, quasi sicuramente Juan Jesus. Per il resto una chance ce l’avranno tutti in un modulo che difficilmente non sarà l’ormai preferito tre difensori, quattro centrocampisti, due trequartisti, una punta. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri