Chiamateli, se volete, gli uomini di Eusebio. Sono loro, lontano dalla ribalta dei riflettori dovuta a un gol segnato o ad un rigore parato, che organizzano e mandano avanti il lavoro quotidiano a Trigoria. Anche in questa sosta, dove allenarsi – con la rosa flagellata dalle convocazioni delle nazionali e qualche infortunato – è così scarna che si fa a fatica ad organizzare anche una partitella in famiglia (ieri test contro la Lupa Roma di Marco Amelia, 3-2). Lo staff di Di Francesco è variegato ma fedelissimo al tecnico. Soprattutto ora che, partiti Norman e Lippie, sono arrivati in estate Maurizio Fanchini e Franco Giammartino. Ognuno con la sua storia da raccontare. Fanchini, ad esempio, 47enne, laureato in scienze motorie, con passato nell’Inter (2011-14) e nel Sassuolo (2014-18), è un esperto degli infortuni a tal punto che è stato autore anche di uno studio approfondito, oggetto di conferenze nelle università, sul ritorno in campo dopo un ko.
Franco Giammartino, invece, si è laureato in scienze motorie all’Università de L’Aquila nel 1999. Ha fatto il preparatore atletico per Cremonese, Frosinone, Ascoli, Francavilla, Pescara, dove ha cominciato a lavorare con Di Francesco per seguirlo poi al Lecce e al Sassuolo. Si è diplomato al corso per preparatori atletici a Coverciano nel 2003, ha lavorato in palestre e curiosità vuole che abbia preso anche il brevetto di bagnino, dopo un periodo nel quale si era cimentato nel ramo assicurativo. Non ha bisogno di assicurazioni o rassicurazioni Francesco Tomei. Magari è lui, nelle vesti di vice, a dispensarle nei momenti difficili a Eusebio.
I due si conoscono da quando erano ragazzi (viveva a San Giovanni Teatino, di fronte all’hotel Dragonara di proprietà della famiglia di Di Francesco). La carriera di calciatori li ha separati (Tomei ha un passato da difensore), quella di tecnici riuniti. Lavorano insieme ormai da una decina d’anni, quando si sono ritrovati alla Berretti del Pescara. Lo hanno soprannominato il russo’, nomignolo affibbiatogli da Luca Leone, oggi ds del Pescara primo in serie B e all’epoca compagno di squadra a Chieti. Il russo’ perché parlava poco e in campo non concedeva sconti. Per intenderci, un tipo alla Vierchowod.
XXXXX – C’è poi Nicandro Vizoco, classe ’78, che Di Francesco ha conosciuto ai tempi dell’esperienza al Val di Sangro. Anche lui laureato in scienze motorie, è il preparatore atletico giallorosso. Gran lavoratore, si avvale oltre che dell’operato di Fanchini e Giammartino, anche di quelli di Luca Franceschi e Manrico Ferrari, figure volute già in precedenza dal club. Come Marco Savorani, il preparatore dei portieri al quale è affidata la crescita di Olsen. Serenità, personalità e affidabilità sono le sue linee guida. Ama ripetere che un portiere «alla fine della stagione deve garantire un certo numero di punti alla squadra». Tradotto: deve fare la differenza.
Tocca poi al tandem formato da Danilo Pierini (ternano con passato da tecnico in diversi club: Ternana, Pro Vasto, Rosetana, Vigor Lamezia e Manfredonia) e Giancarlo Marini, un passato da calciatore nella Lazio. Insieme a Stefano Romano sono i collaboratori tecnici dei quali si avvale Eusebio. Si occupano di coadiuvare il lavoro che poi l’allenatore abruzzese effettuerà sul campo ma i primi due vengono sfruttati anche come osservatori della squadra avversaria. Li affianca, come video-analyst – utile anche in questioni di mercato – Simone Beccaccioli, altro uomo della società. Sono loro – con lo staff medico e i numerosi fisioterapisti – a comporre l’altra squadra. Quella invisibile. Ma senza la quale Dzeko e compagni non andrebbero avanti.