Un Valzer iniziato male e finito malissimo. La Roma si butta via e dopo essere andata sul 3-1 grazie alla doppietta di El Shaarawy e alle magie di Totti si fa rimontare in 2 minuti dal modesto Austria Vienna che si riprende testa del girone (5 punti come i giallorossi) e la mente di una squadra ancora immatura e incapace di vincere due gare di fila in Europa dal 2010. Non voleva passi indietro Spalletti, ma ieri sera la Roma è ripiombata nel baratro di schizofrenia mostrato in Europa già la scorsa stagione contro il Leverkusen. «Ce la siamo presa comoda e ci siamo complicati la vita – ha ammesso amaramente il tecnico – Hai regalato quel metro ad avversari che si giocano la vita e lo paghi. La partita sembrava tranquilla, ma si diventa faciloni e si regalano spazi. Appena facciamo qualcosa di buono, ci mettiamo comodi. Pensiamo che la partita dopo possa essere effetto di quella precedente col Napoli. Non siamo stati cattivi fino in fondo perché pensavamo che il risultato era acquisito. Sostituzioni? Le rifarei. Quelle di El Shaarawy e Florenzi poi me le hanno chieste loro. La vittoria dell’Astra? Col culo si fa poca strada…».
È stata comunque una gara speciale per Totti, alla centesima presenza nelle coppe europee con la maglia della Roma. Il capitano avrebbe preferito festeggiare in altri palcoscenici (16 mila spettatori ieri) e magari segnando il gol numero 100 sotto la gestione Spalletti, ma si è preso comunque la scena con due assist d’esterno da leccarsi i baffi per El Shaarawy (prima doppietta in Europa) e Florenzi, diventando così il miglior assist man della rosa con 6 passaggi vincenti tra campionato e coppa. Non è rimasta ad ammirare le magie di Totti la squadra di Fink (più organizzata rispetto ai romeni dell’Astra) portandosi prima in vantaggio, grazie a un errore clamoroso di Juan Jesus, per poi rimontare nel finale con Propok e Kayode grazie alle solite amnesie difensive della Roma. «Un black-out inspiegabile – scrolla la testa El Shaarawy uscito a causa di un fastidio muscolare – Anche in panchina non riuscivamo a capire il perché. Era una partita solo da gestire, era chiusa, abbiamo preso due gol per disattenzioni. Questi due gol ci devono far riflettere. Dobbiamo trovare continuità, altrimenti così non andiamo da nessuna parte». La pensa così anche Nainggolan: «Se ti addormenti è difficile vincere pure con squadre inferiori a te».