Niente trucchi, niente inganni. Niente botole col sottofondo da cui far uscire denaro, niente manette di plastica da scassinare con facilità. Parliamo degli ingaggi per la prossima stagione della Roma: il tetto è fissato.
Se i vecchi contratti pesano (e peseranno) come zavorra sulle casse ancora a lungo, tutti coloro che verranno, avranno un inderogabile tetto di stipendio netto: 3 milioni. Se piace bene, altrimenti amici come prima.
Intendiamoci, non è affatto poco, anche perché il club giallorosso – con i giocatori che ha sotto contratto in giro per il mondo e a cui deve pagare parte dello stipendio – ha un monte salari intorno ai 160 milioni lordi. Troppo per un club il cui fatturato è in picchiata per via dell’assenza dalla Champions (il coronavirus ha rappresentato solo l’ultima tegola caduta sulla testa).
Per questo, tutti i giocatori a parametro zero o in prestito che in questo momento sono corteggiati (parecchi) sanno questa nuova “regola del 3”. Senza deroghe fatta di bonus più o meno fittizi (aumenti di stipendi alla prima presenza, al primo minuto, al primo gol e così via).
Se mai, premi veri saranno riconosciuto in casa di traguardi sensibili: scudetto, coppe, qualificazione Champions o Europa League. Una rivoluzione copernicana, se si pensa che qualche anno fa, nei contratti di qualche big, c’era anche il premo salvezza, come se la Roma corresse qualche tipo di rischio.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini