Adesso hanno messo dentro anche Clément Grenier. Evidentemente se ne sentiva il bisogno. C’è un’ombra nera che sta per passare sulla Roma e non si tratta solo della stanchezza. Che pure pesa. Luciano Spalletti tra tutte le competizioni ha utilizzato nella stagione attuale 24 giocatori diversi. Di questi, 10 hanno superato la soglia dei 1.500 minuti di gioco e 5 sono oltre i 2.000.
INGORGO – Finché hanno fiato, restano in piedi. Però ci sono davanti ancora quattro mesi di gioco matto e disperatissimo, almeno si spera. Se si procede a tutta significa che c’è qualcosa da inseguire. Tra meno di un mese la Roma si troverà a camminare in una poltiglia adesiva di partite insidiose. Supponiamo che tra il 16 e il 23 febbraio riesca a superare il Villarreal nei sedicesimi di Europa League. Diamo per scontato, anche se non è mai igienico, che mercoledì prossimo batta il Cesena nei quarti di Coppa Italia. Allora il 26 febbraio andrà a Milano per affrontare la rinascente Inter in campionato, il primo marzo dovrebbe disputare l’andata della semifinale di Coppa Italia, il 5 marzo riceverà il Napoli, il 9 avrà l’andata degli ottavi europei, il 12 un’altra gara di campionato con il Palermo (e non c’è un punto da perdere), il 16 il ritorno in Europa League, il 19 il Sassuolo. Poi si respira un attimo perché tutto va in pausa grazie alle Nazionali. Una partita ogni tre giorni da metà febbraio fino a oltre metà marzo con un allenatore che non a torto ha il tremito a toccare anche un angolo del castello di carte che ha costruito. Ecco perché servono i Grenier o chi per loro, ecco perché ancora oggi la rosa della Roma appare magra a chi la guarda.
IN FRETTA – Ma non tutto è oscuro quando si può guardare l’orizzonte e sperare. In qualche ritorno, nell’arrivo dei nostri. Mohamed Salah avrà pur finito di consumarsi con l’Egitto in Coppa d’Africa, ben che gli vada il 5 febbraio ha la finale e di lì alla fine del mese persino il tempo di disintossicarsi dal calcio se lo riterrà opportuno. Thomas Vermaelen, che avrebbe dovuto essere il fulcro della difesa, ha giocato solo 7 volte sino a questo momento, per un infortunio o per l’altro, e 401 minuti in totale. Può darsi non sia ancora in grande forma ma stanco non è di sicuro. Mario Rui è un altro che ha pagato pegno alla sfortuna. Può dare fiato a Emerson (1.319 minuti sinora) e pure arricchire il centrocampo, viste le sue caratteristiche. Sono in quattro i figli prodighi di cui si attende il ritorno. I tre di cui sopra e Alessandro Florenzi. Che dice, alla rivista della Fifa: «Sarà difficile strappare il titolo alla Juventus, però ci proviamo. Abbiamo una buona squadra, andiamo migliorando, ho realizzato le mie ambizioni quando ho debuttato nella Roma ma non mi dispiacerebbe qualche trofeo in più». Lunedì si allenerà con la Primavera, se tutto gira per il verso corretto sarà chiamato in squadra il 12 febbraio per il Crotone. Giusto a rivedere gli amici. Ma a quel punto questione di una settimana o due e non lo tiene più nessuno.