Pioverà. Tanto. Prima della partita e anche durante. Per la Roma la sfida di oggi pomeriggio col Sassuolo si annuncia più scivolosa di quanto non possa essere di per sé una gara contro la banda di De Zerbi, capace di tutto e il suo contrario. Sperando che i teloni sistemati da ieri sera sul prato dell’Olimpico dagli addetti di Sport & Salute rendano il terreno di gioco almeno accettabile, Fonseca si presenta al match ancora in emergenza: oltre a Mancini sono rimasti fuori dai convocati Smalling e Veretout, mentre Kumbulla c’è e l’intenzione è quella di rischiarlo dal 1’ nonostante il lungo stop causa Covid.
Nella formazione provata ieri dal tecnico durante la rifinitura l’albanese era sul centrosinistra della difesa a tre, con Cristante in mezzo e Ibanez a destra. A centrocampo Villar sembrerebbe aver vinto il ballottaggio con Diawara, che viene quindi scavalcato nelle gerarchie anche dal giovane spagnolo e a gennaio potrebbe diventare un uomo mercato in uscita. C’è tempo, ora è importante reagire in campionato dopo il tonfo di Napoli. Se in Europa la risposta è arrivata e pure convincente contro lo Young Boys, il test di oggi si annuncia ancor più difficile. Basta leggere la classifica del Sassuolo.
«Occupano questa posizione con merito – l’analisi di Fonseca alla vigilia – quest’anno ci sono 8-9 squadre forti e il campionato dimostra equilibrio. Roma e Sassuolo sono due formazioni offensive, loro hanno vinto le 4 partite giocate in trasferta. Ci aspetta una gara aperta in cui entrambe le squadre vorranno il controllo del pallone». Inutile chiedergli «dritte» di formazione o indicazioni tattiche, il tecnico non dice chi sarà il portiere titolare (ma dovrebbe toccare a Mirante) e fa almeno il punto sugli infortunati: «Smalling si è allenato con la squadra e lo aspettiamo per la prossima settimana: penso tornerà a breve.
La verità è che non abbiamo molti centrali a disposizione, nemmeno Fazio e Kumbulla sono al meglio. Veretout? Ho deciso di non rischiarlo». Poi un discorso comprensibile a protezione di Calafiori, l’uomo copertina dopo l’Europa League che oggi però si accomoderà in panchina: «Ha talento ma deve imparare e crescere. Per voi è il migliore del mondo in questo momento ma non è il modo giusto per accompagnare un giovane. Mi piace, ci crediamo, ma niente di più». I romanisti in fermento sono avvisati
FONTE: Il Tempo – A. Austini