La sospensione del direttore sportivo Gianluca Petrachi rimane un fatto inedito. Il licenziamento, infatti, avrebbe annullato anche la più remota possibilità di arrivare ad una transazione economica. Che la Roma invece continua a cercare, non essendo disposta a garantire 1,2 milioni a stagione sino al 2022.
Il dirigente salentino ha già declinato una buonuscita offertagli lunedì ed è pronto ad adire le vie legali con una causa di lavoro per mobbing. Del resto anche la società non ha ancora accantonato l’idea del licenziamento per giusta causa.
Con Petrachi, salta’ il quarto direttore sportivo in 9 anni dopo Sabatini, Massara e Monchi. Ora il referente della squadra e di Fonseca – come scritto nel comunicato apparso sui canali social del club giallorosso – sarà sempre di più Fienga, anche se nei prossimi giorni ci sarà l’investitura formale di Morgan De Sanctis come nuovo ds, che lavorerà con la supervisione di Baldini.
Da non escludere che questa promozione possa anche ridisegnare qualcosa nel settore giovanile con Bruno Conti (affiancato da D’Andrea) che vedrà esteso il suo raggio d’azione sino all’Under 18.
L’indipendenza di Petrachi è durata poco. Ad esempio, l’arrivo di Mkhitaryan era ‘farina del sacco’ dell’ex ds dell’era Franco Sensi. Petrachi ha fatto quasi tutto da solo per arrivare alla rottura: atteggiamenti al limite, dialettica modesta, gaffes in serie, mercato in uscita molto deludente, rifiuto di chiedere scusa al presidente dopo l’invio dell’sms galeotto, irruenza eccessiva nei rapporti con squadra, allenatore e dipendenti che alla fine ha pagato.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina