Adesso José Mourinho punta all’impresa. Se l’obiettivo è accelerare il processo di crescita e dare una svolta concreta alla stagione, il percorso della Roma in Coppa Italia e Conference League assume un pesofondamentale. In attesa di capire gli sviluppi della lotta per il quarto posto – traguardo complicato da raggiungere – andare avanti in coppa vorrebbe dire ritagliarsi la possibilità di conquistare un posto in Europa al di là del piazzamento in classifica e, soprattutto, tornare a festeggiare un trofeo dopo 14 anni.
Per accedere alle semifinali della coppa nazionale però il cammino dello Special One si incrocia con quello dell’Inter, avversaria dei giallorossi nel quarto di finale in programma domani sera alle 21 a San Siro. Non una partita come le altre per il tecnico: Mou tornerà per la prima volta nello stadio che lo ha visto festeggiare il Triplete, per affrontare la squadra che lo ha consacrato nell’Olimpo del calcio mondiale. Vista la posta in palio è probabile che il portoghese non lascerà trasparire emozioni, consapevole del fatto che eliminare gli uomini di Inzaghi aumenterebbe la fiducia della squadra nei propri mezzi oltre ad aprire la strada ad un possibile approdo in finale.
Per battere i nerazzurri però servirà una partita diversa da quella andata in scena lo scorso dicembre all’Olimpico – probabilmente la peggiore da inizio campionato – quando Dzeko&co. liquidarono la pratica Roma segnando tre gol nel primo tempo. Ieri Mourinho e il suo staff hanno iniziato a preparare la sfida con l’Inter, cercando di trasformare la rabbia e la delusione dei giocatori per il finale di gara con il Genoa in ambizione e voglia di rivalsa. Il gol annullato a Zaniolo ha lasciato perplessa la proprietà e la direzione sportiva, che lamentano un metro di giudizio non uniforme da parte della classe arbitrale oltre ad una serie di decisioni che hanno penalizzato la Roma in più occasioni e che pesano inevitabilmente sulla classifica dei giallorossi.
Nessun rimprovero invece per il numero 22 che, dopo aver visto Abisso cancellargli uno dei gol più belli e importanti della carriera, si è fatto espellere per aver domandato all’arbitro che cosa “ca***” avesse fischiato. Il club e l’allenatore giudicano la reazione di Zaniolo più che comprensibile. Difficile invece comprendere la decisione di un arbitro che non è riuscito a contestualizzare il momento mostrando un cartellino rosso fin troppo fiscale.
Adesso il timore è che oltre al danno arrivi anche la beffa. Dopo l’espulsione Zaniolo ha reagito male, sferrando calci ai tabelloni posizionati prima delle scale che portano agli spogliatoi e rimanendo sui gradini ad assistere al match fino al fischio finale. Se il tutto dovesse essere stato refertato non è escluso che la squalifica potrebbe diventare di più giornate. Teoricamente Zaniolo dovrebbe saltare solo la partita con il Sassuolo, ma per avere la certezza bisognerà attendere la decisione del Giudice Sportivo.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti