La Champions è d’obbligo e ora si può. La Roma è risalita, non può fermare adesso la corsa all’oro. Il futuro si gioca qui, ora. Sette partite per terminare il 2023 (il Napoli ne ha otto), per incassare i primi responsi. I Friedkin per ora hanno messo in stand-by il futuro di José Mourinho (e anche di Tiago Pinto e Dybala), anche per via del pessimo inizio di stagione, e ora aspettano, vogliono vedere i miglioramenti. Una continuità di risultati, una squadra che viva nel cuore della corsa per la Champions. Per riparlare di rinnovi c’è prima da camminare, e il piazzamento al quarto posto (minimo) aiuta per dirimere certe questioni interne, molto delicate.
L’occasione per Mou passa dal calendario e da qui alla fine del 2023 ci sono da giocare cinque partite (più due di Coppa) e quindi chances da sfruttare, anche perché, proprio il Napoli, che è la prima squadra che sta avanti ai giallorossi, deve affrontare nelle prossime due giornate Inter (in casa) e Juve (allo Stadium). Mentre la Roma – almeno in linea teorica – ha impegni un pò meno impegnative: la trasferta, difficile, di Reggio Emilia, contro un Sassuolo che con le big ha spesso mostrato i muscoli, battendo sia Inter sia Juve, e poi in casa contro la Fiorentina, che corre, stando ai punti conquistati fino a ora (20), per un posto Champions pur essendo meno attrezzata delle sue concorrenti, dal Milan in giù.
Tre giornate per rimescolare un po’ le posizioni, con il compito più complicato che pende dalla parte della squadra di Mazzarri, partito subito bene nel post Garcia con il successo di Bergamo con l’Atalanta che, con i punti della Fiorentina, fa parte del mischione che sogna il quarto posto: la squadra di Gasperini nelle prossime due giornate andrà a Torino contro i granata e riceverà al Gewiss Stadium il Milan, terzo a 26 punti, due più del Napoli e quattro della Roma.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni