Il feeling tra Friedkin e Fonseca è plateale, pubblico, niente di misterioso o di nascosto, anche se la proprietà non commenta mai il risultato della Roma, nel bene e nel male. Silenzio di approvazione o di irritazione, sempre il altalena, perché il rapporto professionale dipende dalla classifica.
L’allenatore verrà confermato solo se permetterà alla società giallorossa di partecipare alla prossima edizione della Champions League, addio in caso contrario. La Roma è entrata in zona Champions alla fine dell’anno passato, il 23 dicembre, battendo il Cagliari al 14esimo turno.
En-plein contro le formazioni meno quotate della Serie A (30 dei 37 punti), 10 successi su 10. Il resto è il misero raccolto contro le big: 4 pareggi (5 contando la sconfitta di Verona), e 4 ko. Pesantissimi quelli contro Napoli, Atalanta e Lazio, perché i giallorossi non si limitano a perdere, ma vengono umiliati
Quando si alza l’asticella la Roma fatica a rendersi pericolosa, il primo tiro in porta nel derby arriva all’85’, contro il Napoli Meret non compie una parata. Grande capo d’accusa di Fonseca è quello di restare inerme quando le partite non vanno come le ha preparate lui.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani / S. Carina