L’assessore all’Urbanistica Berdini gela tutti: “Non va bene niente di tutto quello che si dovrebbe costruire intorno e non si può avere un’opera che costa 200 milioni di soldi pubblici”. Spunta un parere negativo della Soprintendenza. Ma dal club filtra serenità – Da una parte l’assessore comunale all’Urbanistica, Paolo Berdini, che in Conferenza dei Servizi regionale va giù durissimo e, tra una risata e l’altra (c’è persino chi fa partire “Grazie Roma”) di qualche partecipante, dice chiaro e tondo che per il Campidoglio va bene lo stadio, ma non va bene niente di tutto quello che si dovrebbe costruire intorno. Dall’altra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma che invia, sempre in Regione, un parere a dir poco negativo sul progetto, sia sulle procedure seguite, sia sulla scelta dell’area. Parere che fa cadere un po’ tutti dalle nuvole, visto che la Soprintendenza partecipò due anni fa anche alla conferenza preliminare senza fare appunti di alcun tipo. In mezzo la Roma, che in mezzo a questo “bailamme” mediatico per adesso decide di non rispondere ufficialmente, ma fa filtrare serenità perché il parere della Soprintendenza non è vincolante e perché i rilievi espressi non sarebbero in fin dei conti così gravi. Peraltro, nella relazione inviata dalla Soprintendenza si affrontano argomenti di carattere urbanistico che non sono di sua competenza.
BOCCIATO — Certo è che l’atmosfera è tesa e le parole del documento dello scorso 25 ottobre (che i proponenti del progetto avevano già letto) sono molto dure: “I documenti non sono accompagnati da alcuna istruttoria dell’Ente proponente e dell’Ente competente né da un elenco che permetta di verificare la completezza e l’univocità della documentazione. E quindi si richiede l’indicazione di tutti i procedimenti coinvolti con la relativa tempistica. Si ritiene che la relazione paesaggistica non sia stata affatto formulata ai sensi delle norme vigenti, che manchino una serie di elaborati fra i quali delle fotosimulazioni dell’area di Tor di Valle prese dai vari punti di vista notevoli della città come le terrazze del Gianicolo, il parco degli Aranci, il Vittoriano. Infine, sono state individuate come criticità della proposta la presenza di edifici di notevole altezza oltre che di opere infrastrutturali che vanno ad interferire con i beni monumentali e paesaggistici”.
LA CONFERENZA — Le torri, quindi, che dovrebbero essere costruite a corredo dello stadio, non vanno bene alla Soprintendenza e neanche al Comune, come si capisce chiaramente dalle parole dell’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, che ha detto pubblicamente quello che già aveva detto ai responsabili del progetto in Campidoglio: “È un progetto che non reputo positivo e che nelle casse del Comune non porterà benefici. Io sono contro il degrado dell’area di Tor di Valle, ma avere uno stadio che costa 200 milioni di soldi pubblici non va bene. Questo gioco di pagare opere pubbliche con volumetrie finisce per sempre”. Intanto, nei prossimi giorni la Roma, il costruttore Parnasi e la Regione cercheranno di scoprire se le posizioni dell’assessore Berdini sono del tutto personali oppure se hanno fatto breccia nel resto dell’amministrazione capitolina.