Non ci si può aspettare molto dalla prima vera amichevole estiva, ma quello che ci si poteva attendere è arrivato: la Roma, dopo un primo tempo noioso, accelera nella ripresa, e batte 2-0 il Sunderland, che nonostante sia appena tornato in Championship dopo la doppia retrocessione nella serie C inglese ci ha messo l’agonismo che si usa da quelle parti (ne ha fatto le spese Ibañez).
E la Roma, contro una squadra più avanti nella preparazione – l’orario inconsueto, le 11 ora locale, si spiega proprio con l’esigenza degli inglesi di tornare in patria, visto che l’amichevole di ieri era l’ultimo atto del loro ritiro – ha mandato in gol l’uomo più atteso e discusso, Nicolò Zaniolo, che aveva iniziato in panchina.
Dall’inizio davanti c’erano Shomurodov ed El Shaarawy, con Carles Perez qualche metro dietro, Veretout e Matic coppia in mediana, Karsdorp e Zalewski esterni, Smalling al centro della difesa, con Kumbulla a destra e Ibañez a sinistra. Tra i pali Svilar, in panchina Boer: Rui Patricio è fuori distinta, sulle sedie piazzate sulla pista d’atletica, insieme a Pellegrini, Cristante, Spinazzola, Viña e Abraham. Unica eccezione Mancini: i difensori non abbondano, per cui lui in panchina ci va.
Avvio lento, un cross di Gooch viene bloccato da Svilar, Zalewski chiude bene su Diamond, numero 9 all’ala destra, Shomurodov viene anticipato dall’uscita del portiere, quasi al limite dell’area, poi mette in mezzo un cross deviato in angolo, Veretout ne batte due di fila, e sul secondo l’uzbeko si fa trovare libero, sul secondo palo, ma la sua deviazione ravvicinata finisce sul fondo.
La partita si fa presto nervosetta, Kumbulla rinvia su Clarke che non la prende bene, i due si fronteggiano, senza però altre conseguenze. Al 33’ la vera grande occasione del primo tempo: Shomurodov messo giù sulla trequarti, punizione di Veretout, sbuca Smalling, confermato capitano come col Trastevere, calcia al volo e centra il palo, portiere immobile.
Al 41’ sbracciata di O’Nien su Ibañez, per un duello aereo a centrocampo: il romanista perde sangue dal sopracciglio, gioco fermo per un paio di minuti, glielo tamponano ma esce lo stesso, al suo posto Calafiori. Per il brasiliano sei punti di sutura, tra la zona frontale e la regione orbitaria. Mourinho protesta, il collega inglese richiama subito in panchina il suo numero 7, che era l’unico ammonito della gara, e inserisce il 21enne Neil.
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FONTE: Il Romanista – F. Oddi