La Roma di Fonseca decide di uscire dal campionato. Lo fa con sette giornate di anticipo e con un potenziale -5 dalla Juventus. Lo fa con una figuraccia contro il Torino e con una marea di riserve dall’inizio di una sfida che per i granata profuma di salvezza.
La Roma di Fonseca abbandona quindi le residue speranze di conferma Champions derivante dalla serie A ma pure quelle di Europa League e di corsa sulla Lazio per inseguire solo il sogno che passa per la sfida a un certo Manchester United che in Premier vince da 5 turni di fila. Una sfida che non arriva domani, ma tra 10 giorni.
E quindi è inspiegabile il turnover massiccio di Fonseca. Nell’undici titolare ecco l’acerbissimo Reynolds, il quasi pensionabile Fazio e il trio spagnolo Pedro-Perez-Mayoral. Quest’ultimo trova un gol casuale dopo 3 minuti quando sfrutta un colpo di tacco di Pedro.
Il Toro si riversa in avanti, le occasioni per raddoppiare ci sono ma l’ex Barcellona le spreca tutte prima sparando sulle manone di Milinkovic poi ignorando i compagni. Nel frattempo Mirante è bravo e fortunato ad opporsi all’assedio di Belotti (che piace tanto a Pinto per il futuro). Ma la fortuna, si sa, non dura per l’eternità.
Nella ripresa sull’ennesimo errore di posizione di Reynolds ecco il cross di Ansaldi e la testa dell’ex Sanabria. Al 71′ ci pensa Zaza a sfruttare la respinta di Mirante. La Roma resta in 10 per l’espulsione (esagerata) di Diawara e fa entrare titolari e non: da Dzeko a Pastore, senza un chiaro progetto.
Il tris arriva su una dormita di Fazio su Belotti che serve Rincon e mette il Cagliari nei guai. I numeri sono schiaccianti: 11 occasioni da rete a 3 per il Toro. Fonseca ammette: «Mi assumo le mie responsabilità, il cammino in campionato è stato negativo. Se abbiamo pensato già all’Europa League abbiamo sbagliato».
FONTE: Leggo – F. Balzani