L’amichevole di questa sera a Latina (diretta ore 20 su Roma Tv) è l’ultima reale prova prima della Champions. Se è vero che domani a Trigoria ci sarà un test contro l’Unicusano Fondi (Lega Pro seconda divisione, la vecchia serie D), è contro i ragazzi di Vivarini (successore di Gautieri) che Spalletti effettuerà gli ultimi esperimenti in vista del doppio confronto con il Porto. Difficilmente potrà testare la coppia Manolas-Vermaelen (pronto al debutto con la maglia giallorossa). Il greco ieri non si è allenato per un problema alla coscia sinistra. Per il difensore ex Olympiacos è un’estate alquanto sfortunata: prima una contusione al ginocchio sinistro (8 luglio); poi un colpo al piede destro (16 luglio); ancora un problema all’adduttore sinistro che lo blocca per una settimana (21 luglio) per arrivare all’inconveniente di ieri. Sullo sfondo un rinnovo slittato a settembre e che ha visto, grazie all’arrivo di Vermaelen, piombare il Barcellona sulle sue tracce.
Presumibilmente non quest’anno ma nell’ambito della vantaggiosa trattativa che ha portato il belga a Roma (prestito gratuito con diritto di riscatto) la squadra di Luis Enrique (che ieri ha dichiarato: «Roma non mi manca, la cucina romana sicuramente») si è garantita una sorta di prelazione quando (e se) a Trigoria decideranno di cedere il greco. Discorsi futuribili. Tornando all’amichevole di questa sera, se Manolas in mattinata parteciperà alla seduta di allenamento, Spalletti potrebbe anche decidere di portarlo con sé. Altrimenti lo risparmierà: inutile correre rischi con il Porto distante ormai soltanto una settimana. Discorso analogo per Dzeko che ieri ha lamentato problemi alla schiena. Il bosniaco, rispetto al difensore, ha però qualche chance in più di esserci. Lucio non dovrebbe rinunciare alla difesa a quattro che ha caratterizzato le prime uscite stagionali con il Terek Grozny, il Liverpool e il Montreal Impact: per la difesa a tre (o quella a tre e mezzo) ci sarà tempo. E la conferma arriva dall’allenamento di ieri: entrambe le squadre dietro erano schierate a quattro (4-3-3) e come esterni in una delle due agivano Florenzi a destra e Juan Jesus a sinistra.
OUT E IN – Il pensiero al preliminare di Champions non distoglie l’interesse per il mercato. Che rischia di riservare ancora sorprese. Già il fatto che la Roma si sia riservata la possibilità di poter inserire un nome prima della mezzanotte del 16 agosto, vigilia della gara col Porto, la dice lunga sulle intenzioni di Sabatini. L’indiziato numero uno è Diawara. Il guineano, classe ’97, è tornato prepotentemente nel mirino del ds dopo che il Napoli ha fatto un passo indietro. Non più tardi di 10 giorni fa sembrava tutto fatto: Valdifiori al Torino e Diawara alla corte di Sarri. Poi il colpo di scena: il tecnico ha bloccato la cessione dell’ex empolese e la società di De Laurentiis ha fatto un passo indietro per il mediano africano. Stop che fa il gioco di Sabatini che ora balla da solo, consapevole che il calciatore al Bologna non può rimanere.
La Roma ha già raggiunto un accordo quinquennale con il ragazzo (800mila più bonus a stagione) e per chiudere l’operazione (che a Trigoria contano di fare in prestito con diritto di riscatto, inserendo anche Sadiq già a quota due reti nelle Olimpiadi) attende di cedere Paredes, la cui cessione potrebbe fruttare alle casse societarie almeno 15 milioni. Soldi utili per chiudere Diawara e poi, aspettando il preliminare europeo, lanciare l’assalto a Borja Valero, obiettivo numero uno di Spalletti. Allo spagnolo potrebbe invece fare posto Vainqueur che però continua a rifiutare le proposte che la Roma gli sta sottoponendo: l’ultimo no è ad una squadra turca che si era fatta avanti una decina di giorni fa. Altre operazioni: Ricci verso l’Atalanta, Gyomber (riscattato per un milione a fine giugno dal Catania e non inserito nella lista Champions) è ad un passo dal Pescara. Iturbe in orbita Bologna.