Il nuovo step della Roma, in contemporanea con la sfida di domani sera al Borussia Park, chiama in causa direttamente il turnover. Che, nella trasferta in Germania, torna d’attualità dopo che per 3 partite di fila è stato ridotto al minimo. A Fonseca, lo ha dimostrato nei suoi 3 anni trascorsi in Ucraina, non è mai piaciuto. Quando però il portoghese è arrivato a Trigoria, più per gli infortuni in serie che per gli impegni ravvicinati, lo ha dovuto per forza provare. Non ha mai detto di averne fatto uso controvoglia, ma a volte ha dato l’impressione di esserne quasi costretto.
Avrebbe, insomma, rinunciato a passare attraverso la rotazione degli interpreti per dare continuità al lavoro sul campo, cioè all’addestramento di ogni reparto e magari di una formazione base. L’emergenza totale delle ultime 2 settimane gli ha fatto alzare le mani in pubblico. La resa obbligata è coincisa con la rosa dimezzata: gli assenti sono stati minimo 7 o addirttura 8. «Non ho più scelta» ha ammesso. Oppure, semplicemente: «Non ho un’alternativa in quel ruolo». Così Mancini è diventato play (debutto nel ruolo proprio in Europa League contro il Mönchengladbach) e i giallorossi hanno subito preso il volo.
SVOLTA IMPROVVISA – L’antico ritornello, dunque, ci sta tutto: squadra che vince, non si tocca. Limitando il turnover, ecco i 3 successi di fila per la serie migliore dall’inizio della stagione. La classifica della serie A dopo gli ultimi 3 turni, e proprio dopo il pari interno nella sfida d’andata contro il Gladbach (1-1 con la gaffe incredibile dell’arbitro Collum), ha certificato il salto in alto della Roma: dal 6° posto al 3° posto. Recuperati 5 punti all’Atalanta e 7 al Napoli, sorpassati come il Cagliari, a cui ne sono stati mangiati 2, come alle migliori del torneo, alla Juventus capolista e all’Inter seconda. Solo la Lazio ha viaggiato alla stessa velocità, 9 punti in 3 gare, restando in ritardo di 1 e sistemandosi comunque al 4° posto.
LEGGE DI STABILITÀ – La rotazione totale, in 3 partite, è stata appena di 5 giocatori. Quanti ne sono stati cambiati, in precedenza, anche in un match solo, come è accaduto ad esempio a metà settembre: 5 novità contro il Basaksehir dopo la gara contro il Sassuolo. Ecco, invece, Perotti per Kluivert contro il Milan, Santon per Spinazzola e Kluivert per Perotti contro l’Udinese, Spinazzola per Santon e Cetin per Fazio. E i 5 innesti sarebbero probabilmente stati solo 3 se Kluivert e Fazio non fossero stati squalficati (1° e 3° match della striscia positiva). Il tecnico, confermando la squadra almeno per nove-undicesimi, ha spinto la Roma a trovare l’identità che lui ha cercato fin dal giorno del suo sbarco a Trigoria. E questo nonostante abbia poi schierato 13 formazioni diverse nelle 14 partite.
NUOVA VERIFICA – Fonseca, anche per non sottovalutare la stanchezza accumulata in questo ciclo di partite che si chiuderà domenica pomeriggio (ore 18) al Tardini), si prepara a proporre di nuovo il turnover. Senza, però esagerare di fronte al Borussia, leader in Bundesliga. In questi giorni il portoghese sta valutando le condizioni fisiche dei singoli, soprattutto di Pastore che ha giocato (quasi) 5 partite di fila (entrò subito per Cristante a Marassi contro la Sampdoria), e Kolarov, giù di corda contro il Napoli.
Parlerà con loro, come con Smalling, Spinazzola, Zaniolo e Kluivert: dei 6 titolari, 3 o 4 riposeranno, risparmiati per la trasferta in Emilia. La rotazione prevede il rientro in difesa di Fazio e quello davanti di Perotti. da capire (e decidere) il ruolo di Florenzi che non è più stato scelto come terzino. Almeno 3, dunque, i cambi, con la possibile nuova chance per Santon. E con Under che magari può entrare in corsa. Cetin, squalificato in campionato e quindi fuori per la partita contro il Parma, non è nella lista Uefa. In mattinata la rifinitura a Trigoria, nel pomeriggio la partenza in charter per la Germania.
FONTE: Il Messaggero – U. Trani