Andare in semifinale di Champions League con la mannaia del fair play finanziario che incombe sulla propria testa. La Roma sa da tempo di dover convivere con i paletti imposti dalla Uefa per rientrare nel pareggio di bilancio e ha adottato una strategia volta al mantenimento dei big nel mercato di gennaio, per evitare smantellamenti a stagione in corso. Non è stato ceduto Dzeko al Chelsea, più o meno nelle modalità che hanno portato al mancato addio di Manolas in estate, giusto per citare due dei tre marcatori della sfida di ritorno col Barcellona. Soprattutto l’ultimo, autore del 3-0 decisivo per portare i giallorossi al penultimo atto della massima competizione continentale, aumentando il “jackpot” del premio partecipazione a 38.2 milioni di euro. Tanto infatti s’è assicurata la Roma con l’accesso alla semifinale di Champions, senza contare gli incassi dal botteghino e quella che è destinata ad essere la principale “fetta” di ricavi da partecipazione alle coppe europee, quel market pool che lo scorso anno ha portato alla Juventus, finalista, ben 58.8 milioni. Praticamente impossibile che ai giallorossi possa andare la stessa cifra, dato che nella passata edizione solo due squadre italiane hanno preso parte alla fase a gironi, ma è una soglia indicativa per una proiezione relativa al torneo in corso.
La certezza sono comunque i 38.2 milioni messi in cassaforte grazie all’impresa dell’Olimpico di ieri sera. La partecipazione alla fase a gironi, alla quale la Roma s’è qualificata direttamente grazie al secondo posto in campionato, ha garantito al club capitolino 12.7 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 5.5 milioni per i risultati che l’hanno portato a chiudere il gruppo C in testa, con tre vittorie e due pareggi. Undici punti, come il Chelsea (col quale ha avuto gli scontri diretti a favore) e quattro in più dell’Atletico Madrid, clamorosamente eliminato già dalla prima fase per mano della squadra di Di Francesco, che agli ottavi è stata accoppiata allo Shakthar Donetsk. L’accesso alla fase ad eliminazione diretta è valso 6 milioni, poi il campo ha dato nuovamente ragione ai giallorossi, usciti sconfitti dall’Ucraina per 2-1 e abili a ribaltare il risultato all’Olimpico con un 1-0 utile a staccare il pass per i quarti. Un passaggio del turno che ha portato ulteriori 6.5 milioni nelle casse del club e che, dopo il successo col Barcellona nel doppio confronto, hanno visto aggiungere al montepremi 7.5 milioni. Qualora dovesse arrivare un’altra impresa, ovvero quella dell’accesso alla finale di Kiev, la posta in palio aumenterebbe di 11 milioni, che diventerebbero 15.5 qualora De Rossi alzasse la coppa dalle grandi orecchie al cielo. In attesa di conoscere la prossima avversaria, la semifinale potrebbe valere almeno 50 milioni di soli premi partita per la Roma. Un toccasana, proprio mentre la dirigenza deve fare i conti con i paletti del fair play finanziario.