José Mourinho, in attesa di decidere il proprio avvenire, intende traghettare la Roma alla quinta finale di coppa europea della propria storia (Coppa delle Fiere compresa) e alla nona personale, considerando le cinque vinte alla fine di un cammino stagionale (2 Champions League, 1 Coppa Uefa/Europa League, 1 Conference) e le tre Supercoppe perse in partita secca.
E allora occorre sentirlo con attenzione, perché le sue sono parole da prestigiatore, in grado di evocare qualsiasi realtà. “Se non avessi l’ambizione di cercare di alzare la Coppa – spiega il portoghese -, potrei dire che l’abbiamo già vinta perché siamo gli unici fra i semifinalisti che hanno disputato solo l’Europa League. Ma questa è teoria: uno dei quattro la porterà a casa, però avrebbe molto più valore per una squadra che da domani ha fatto 14 partite in questa manifestazione rispetto a chi è stato costruito per fare i gironi di Champions, anche se questo fa parte della bellezza della Europa League”. E il finale lo aggiungiamo noi: il Bayer Leverkusen, già battuto all’andata, è precipitato anche lui dalla Champions.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini