Trasferte vietate ai tifosi di Napoli e Roma per due mesi. Ieri, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha firmato il provvedimento. Ecco la nota che ha ufficializzato la decisione del responsabile del Viminale: «In considerazione della gravità degli episodi di violenza dell’8 gennaio scorso lungo l’A1, all’altezza di Arezzo e del concreto pericolo che tali comportamenti possano ripetersi, con conseguenti rischi di grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica, dopo aver preso atto delle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, il ministro ha disposto la chiusura, per due mesi da oggi, dei settori ospiti degli stadi dove le società sportive SSC Napoli e AS Roma disputano gli incontri in trasferta. Per due mesi è stata anche vietata la vendita di biglietti per laccesso ai medesimi impianti sportivi e per gli stessi incontri nei confronti delle persone residenti nelle province di Napoli e Roma».
Già nel vertice calcio-governo di mercoledì scorso era stata definita una linea: niente interventi di urgenza, ma un’applicazione delle leggi esistenti con un’impostazione però più restrittiva. E fra le «leggi esistenti» c’è quella approvata nel 2014 e che affida al ministro dell’Interno la possibilità di un divieto «mirato» relativo allo spostamento di una tifoseria.
Il provvedimento consente ai tifosi non residenti nelle due città di poter acquistare il biglietto, ma non ci sarà un settore dedicato per loro negli stadi. Il divieto varrà ovviamente per la Coppa Italia, ma non per le trasferte all’estero. Saranno infatti consentiti gli spostamenti delle tifoserie per l’ottavo di finale di Champions degli azzurri con l’Eintracht Francoforte e il playoff di Europa League dei giallorossi a Salisburgo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport
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