“Rui è Rui, Rui è stabilità, Rui è solito giocare con un livello di stabilità tremenda“. Con queste parole José Mourinho metteva a tacere i primi mugugni, pronti ad abbattersi sul nuovo portiere giallorosso dopo le incertezze mostrate nel precampionato. E quella stabilità di cui parlava lo Special One, Rui Patricio l’ha poi mostrata in campo: nelle prime quattro uscite ufficiali, solo 2 gol subiti e diversi interventi importanti, che hanno relegato nel dimenticatoio gli errori con Belenenses e Debrecen.
Quattro partite non possono rappresentare una sentenza, ma chi ben comincia è a metà dell’opera e per la porta giallorossa rappresenta una meravigliosa notizia. Infatti occorre tornare indietro, fino alla stagione 2013/14, per ritrovare un portiere giallorosso in grado di concedere meno reti nelle prime quattro gare ufficiali del portoghese: stiamo parlando di Morgan De Sanctis, attuale collaboratore di Tiago Pinto. E il fantasma di Alisson, che qualcuno narra aleggi ancora a Trigoria? Il brasiliano concesse 5 reti nelle prime quattro gare da titolare, una in meno di Pau Lopez (6), due in meno rispetto a Olsen (7). Chi si è avvicinato maggiormente allo score del portiere portoghese è stato Szczesny, che subì solo 3 reti.
Rui Patricio ha blindato la porta della Roma e riabbracciato recentemente la sua famiglia, che lo ha raggiunto nella capitale: insieme alla moglie Vera, anche i piccoli Eva e Pedro. Con gli 11 milioni di euro versati nelle casse dei Wolves (fu anche il suo primo numero di maglia in Inghilterra), la Roma è convinta di aver sistemato il problema portiere e consegnato a José Mourinho un numero uno affidabile ed esperto. I sogni di gloria necessitano di basi solide, i guanti di Rui Patricio vogliono essere il punto di partenza per una stagione vincente.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo