In mani sicure. Non è un’opinione, lo dicono i numeri e quelli, nel bene e nel male, non possono raccontare in nessun modo una verità parziale. Nel momento in cui José Mourinho è diventato il responsabile tecnico della squadra giallorossa, la sua prima richiesta di mercato è stata una sola: «Partiamo dalla porta, voglio Rui». Sinonimo di garanzia, esperienza e tenuta mentale, nella Roma che lo Special One aveva disegnato nella sua testa non c’era altro nome plausibile per la porta. E oggi, alla vigilia di un’altra importante gara, ci sarà proprio lui in conferenza stampa accanto al tecnico portoghese.
I numeri L’obiettivo per Rui Patricio sarà aggiornare, in positivo, lo score che lo vede protagonista sin dal suo arrivo in giallorosso. Da quando veste la maglia della Roma l’eroe di Leiria (c’è una statua a lui dedicata) ha tenuto la porta inviolata in ben 35 occasioni nelle 88 gare totali disputate. In questa stagione sono già 13 i clean sheet, così suddivisi: 10 in Serie A, 2 in Europa League e 1 in Coppa Italia. Impressionante il ruolino di marcia tenuto all’Olimpico nel 2023: in Serie A 0 gol subiti, in 5 gare disputate (nessuno come lui in Europa nei 5 top campionati), due le reti invece incassate contro la Cremonese in Coppa Italia. E in Europa League? Nemmeno una parata nella gara interna col Salisburgo e l’idea è quella di far registrare un altro clean sheet anche contro la Real Sociedad nella gara di giovedì.
Muro invalicabile Ma i numeri realizzati in giallorosso non sono di certo un unicum all’interno della carriera del portiere portoghese. Rui Patricio ha già superato quota 300 clean sheet in carriera, totalizzandone 253 con i diversi club nei quali ha militato (dallo Sporting al Wolverhampton fino alla Roma) in 681 presenze e 51 con il Portogallo in ben 105 partite. Una centralità nella sua nazionale che è venuta meno negli ultimi mesi, con l’errore contro la Serbia che gli ha fatto perdere la sua titolarità al Mondiale in Qatar, probabilmente l’ultimo della sua importante carriera.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO CLICCARE QUI
FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo