Tiago Pinto in tre parole: «Maniacale, visionario, vincente». Garantisce Rui Vitoria, per tre anni e mezzo allenatore del Benfica (2015- 2019) con il d.g. portoghese dietro la scrivania: «Insieme programmavamo successi, che poi sono arrivati».
Ce lo presenti… “Tiago è uno dei migliori general manager del mondo, la Roma ha fatto un grande colpo, sono sicuro che farà benissimo. È il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andar via, a volte dormiva nel centro sportivo. Gli dico sempre che è come un computer: analizza ogni cosa, sta sempre sul pezzo, conosce tutti i segreti della società che dirige. Per lui il suo club conta quasi più della sua famiglia. È un talento, insieme abbiamo vinto cinque trofei. Tuttora siamo amici e c’è un gran rispetto reciproco”.
I suoi metodi di lavoro? “Riunioni continue, è uno che vuole sapere tutto. Allenamenti, schemi, gestione, comportamenti dei singoli. La prima volta che lo vidi eravamo io, lui e il presidente del Benfica. Ci convinse subito, parlò in modo chiaro illustrando le sue idee. Per Tiago il lavoro di squadra è fondamentale, ha un feeling speciale con i giocatori. E non mi riferisco solo ai video motivazionali proiettati prima dei big match, ma anche al rapporto con loro. Inoltre è uno scout eccellente”.
Un giocatore valorizzato da Pinto? “Ruben Dias. Giocava nel Benfica B, nel 2017 me ne parlò in ritiro dicendomi di dargli fiducia. “È un predestinato, fidati”. Mi fidai. Non è più uscito dal campo, si è fatto due anni da titolare e in estate il club l’ha venduto al Manchester City per 70 milioni di euro. Una plusvalenza record per il Benfica, in questo Tiago è un fenomeno. Anzi, un vero mago”.
FONTE: lA gazzetta dello Sport – F. Pietrella