“In un’altra epoca cercai di portare Allegri alla Roma. Lui sa che è in debito con me, perché si prese un impegno, poi disatteso. La storia tra Totti e Spalletti ha oscurato il gran lavoro di Luciano in giallorosso. Un anno la sua Roma raggiunse gli 87 punti, a 87 spesso si vincono gli scudetti. Lo scontro con Totti è stato umiliante per tutti, per Totti stesso. Troppi equivoci, non mi va di parlarne”.
Oggi alla Roma c’è Mourinho… «Il Napoli di Spalletti e la Roma di Mou saranno le sorprese del campionato. Anche Mou è pragmatico e determinato».
Mourinho come il colonnello Aureliano Buendia di “Cent’anni di solitudine”, il romanzo più noto di Marquez? «Ci sta. Come lui sopravviverà a ogni attentato e tentativo di fucilazione. Mourinho può essere assimilato a qualsiasi personaggio letterario e ha detto una verità inconfutabile: “Chi sa tutto di calcio non sa niente di calcio”. Mou come Buendia ha un’aura di eroismo e di invulnerabilità».
Il giovane più forte? «Zaniolo ha tutto: tecnica e forza. Se non lavorassi al Bologna, aggiungerei Musa Barrow».
FONTE: La Gazzetta dello Sport