Il piano di Spalletti per il derby non può prevedere Salah. L’ufficialità è arrivata ieri sera, quando la risonanza magnetica ha confermato l’entità dell’infortunio che è più grave del previsto: lesione del compartimento legamentoso esterno della caviglia destra con interessamento del piano muscolo tendineo antero/laterale. Oggi nuovi accertamenti, ma il 2016 di Momo è finito mercoledì dopo il calcione di Vermaelen. Lo stop potrebbe essere di 2 mesi e quindi sembra difficile che l’egiziano possa rispondere alla convocazione della sua nazionale per partecipare alla Coppa d’Africa. Così il tridente della Roma perde il suo interprete più anarchico e al tempo stesso anche il calciatore meno prevedibile per le sue giocate fatte in velocità sia in campo largo che nello stretto. Iturbe, nelle caratteristiche, è il compagno che più gli somiglia (tra l’altro il suo ultimo gol è ancora quello contro la Lazio il 15 maggio 2015). Ma Lucio, considerando l’importanza del match, preferisce andare sul sicuro. E, dunque, non si limita, in queste ore, a individuare solo il sostituto. Deve capire quale può essere il sistema di gioco ideale per sfidare il collega Inzaghi.
FORMULA IBRIDA – Spalletti, senza Florenzi e con El Shaarawy ancora costretto a lavorare a parte, avrà poca scelta: Peres, Emerson e Juan Jesus sono in corsa per 2 posti nella formazione di partenza. Ci sarebbe anche Totti che, però, difficilmente comincerà il derby. La soluzione più gettonata prevede la difesa a 3 e mezzo con Manolas, Fazio e Ruediger al centro. E, per il 3-4-2-1, con Peres ed Emerson a centrocampo (rispettivamente a destra e a sinistra) e Perotti affiancato a Nainggolan alle spalle di Dzeko. La Roma si ritroverebbe a difendere con 4 o 5 giocatori, protetti da De Rossi e Strootman. Se l’allenatore, invece, con gli stessi giocatori volesse insistere sul 4-2-3-1, Emerson dovrebbe giocare alto a destra, nella posizione occupata solitamente da Salah.
DIFESA BLOCCATA – Il 4-2-3-1 si può riproporre anche con interpreti diversi. Ad esempio con l’inserimento di Juan Jesus a sinistra e lasciando Ruediger a destra (ieri in quel ruolo provato Vermaelen). La linea arretrata con 4 centrali, però, sembra poco adatta per il calcio proposto da Spalletti. Ruediger sarebbe il terzino chiamato a spingere, ma la Roma, nell’atteggiamento, diventerebbe meno propositiva. Soprattutto se a destra, nella posizione di Salah, venisse schierato Peres (o Emerson). Gerson si considera esterno e vorrebbe essere preso in considerazione per quel ruolo. Ma l’allenatore con lui è stato chiaro: lo vede centrocampista, addirittura basso. La prova incolore di domenica contro il Pescara, la prima dall’inizio in serie A, non lo fa correre alla pari con gli altri compagni candidati per sostituire Salah.
VERSIONE SPREGIUDICATA – Ecco che, proprio per mancanza di interpreti, Iturbe torna in ballo per essere finalmente titolare anche in campionato (lo è stato in 4 gare su 5 in Europa League). Mancino come Salah, consentirebbe a Lucio di non stravolgere tatticamente la squadra. Sarebbe la mossa più banale, anche se poi, sulla decisione finale, peseranno le prestazioni negative di Iturbe in coppa. E’ chiaro che, in difesa, può giocare Peres (o Emerson), volendo pure a sinistra. A destra Ruediger coprirebbe meglio Iturbe. Che, come Perotti, sa sacrificarsi anche nei rientri. El Shaarawy, invece, resta in bilico. Il suo obiettivo è tornare a disposizione proprio per il derby. Ieri ha svolto allenamento differenziato, ma quasi sicuramente domani finirà nella lista dei convocati. Con lui non cambierebbe il modulo: finirebbe a sinistra o anche a destra nel 4-2-3-1.
MASSIMO EQUILIBRIO – Spalletti, nella sua carriera, ha abbandonato la linea a 4 solo quando si è ritrovato senza terzini di ruolo. Attualmente non si considera in emergenza perché Ruediger sa giocare sulla fascia e comunque Peres ed Emerson sono a disposizione. La difesa a 3 (pura), in questo senso, sembra l’ipotesi meno credibile. Anche se il 3-5-2 garantirebbe compattezza alla Roma. Ovviamente con Peres ed Emerson sulle corsie.