Una punizione calciata alla perfezione prolunga il soggiorno di Momo Salah alla Coppa d’Africa. L’Egitto si è qualificato come primo del suo girone battendo 1-0 il Ghana (l’altra squadra promossa) con una prodezza del romanista. I «Faraoni» sfideranno il Marocco di Benatia nei quarti di finale, domenica sera. Il colpo «magico» ha fatto sorgere una domanda nei tifosi giallorossi, che in questa stagione hanno visto battere calci piazzati con esiti infausti anche da Manolas e Bruno Peres: perché Salah non tira le punizioni anche nella Roma?
Punizioni e calci d’angolo dei punti in cui la Roma può e deve migliorare. La partenza di Pjanic ha aperto un buco nel settore specialisti: il miglior tiratore, adesso, è probabilmente El Shaarawy, che però passa più tempo in panchina che in campo. Florenzi, il migliore nel battere i calci d’angolo, è incappato a fine ottobre nella rottura del legamento crociato e dovrebbe essere a disposizione solo a fine febbraio. Un handicap non da poco, visto che i gol che nascono da palla da fermo sono un’arma in più, ad esempio, della Juventus. L’assenza di Salah si prolunga, il recupero di Florenzi procede spedito ma non si possono forzare i tempi, Spalletti ha finito le ultime due partite – contro Udinese e Cagliari – usando in pratica 12 giocatori: servirebbe almeno un rinforzo dal mercato, visto che siamo ormai entrati nel frullatore delle dieci partite in quaranta giorni.
Gli incontri con il Sassuolo per cercare di portare Defrel a Roma continueranno oggi, a Milano, con la presenza anche del d.s. Massara. La distanza tra domanda e offerta resta ampia. Il presidenze Squinzi supervaluta il giocatore (25 milioni), la Roma fa lo stesso con i giovani della Primavera che il Sassuolo vorrebbe inserire – quasi gratis – nella trattativa. Il giocatore spinge per il trasferimento, ma sono ancora parecchi i tasselli da mettere a posto e il tempo passa.
Non è da escludere, così, che la Roma possa cambiare strategia e cercare un centrocampista e non più un attaccante esterno. Ieri è circolato il nome del bolognese Donsah, che in questa stagione ha totalizzato solo 5 presenze in campionato. Trattativa vera o manovra diversiva? Ne sapremo di più oggi. La filosofia di Spalletti, nel frattempo, non è cambiata: un rinforzo si può considerare tale solo se è pronto per andare subito in campo. Altrimenti si resta fermi, senza toccare gli equilibri del gruppo.