Sono stati molti i temi toccati dal Ministro dell’Interno, nonché vicepremier Matteo Salvini nella lunga intervista rilasciata al quotidiano romano: dalle prossime elezioni europee alla questione sulla Tav, dal decreto sicurezza al superamento della legge Fornero. Tra le tante domande a cui ha risposto il leader della Lega si sono state anche quelle riguardanti lo sport e il calcio.
Le Olimpiadi di Milano-Cortina? «Mi piacerebbero tantissimo».
Però il Governo ha scelto di non destinare fondi al comitato organizzatore. «Se non bastano i fondi privati faremo noi l’ultimo sforzo. Penso che sia così affascinante il progetto delle Olimpiadi italiane alpine che i fondi privati si trovano. Certo se poi serve una mano ti portano un ritorno di immagine, di positività che vale la pena. Ho visto il progetto, è uno di quelli a minor impatto economico della storia anche perché moltissime infrastrutture già ci sono».
La Raggi invece ha detto no. «Chiedetelo a lei. Non lo so. Se guardiamo come sono finite alcune città olimpiche c’è poco da star sereni. Io voglio guardare positivo».
Parliamo ancora di sport, i calciatori italiani sono penalizzati perché ci sono troppi stranieri? «Quando andavo allo stadio io, in curva, avevi i Gullit e i Van Basten ma gli altri erano italiani. Eri costretto ad avere delle buone giovanili. Adesso anche nelle giovanili è pieno di stranieri, non nati qui: li vanno proprio a prendere fuori. Io sono convinto che occorrerebbe rimettere le premialità a chi mette in campo più italiani. Soldi, per intenderci».
Decreto sicurezza, resta l’articolo sui costi dell’ordine pubblico che non piace alle società di calcio? «Solo per l’inizio del campionato abbiamo messo in campo 54mila uomini delle forze dell’ordine, vale a dire decine di milioni di euro. Perché le deve pagare la signora Maria che non ha mai messo piede in uno stadio? Su base annua stiamo fra i 30 e i 40 milioni».
Molte società però non hanno lo stadio di proprietà, devono pagare? «Quanto guadagna uno come Dzeko? Togli un milione a lui, un milione a un altro. Con diciotto squadre di serie A hai coperto i costi. D’altronde se facciamo i tagli lineari noi al ministero, possono farlo anche loro»