Ancora lui, ancora Azmoun. La panchina ricca della Roma è stata nuovamente decisiva nel finale della gara contro l’Udinese e, tra le tante scelte a disposizione di José Mourinho, l’ha spuntata ancora una volta Azmoun. Appena l’Udinese ha pareggiato, lo Special One ha pensato a lui: sei minuti dopo ecco il suo ingresso in campo. Dal Monza all’Udinese, passando per il Lecce: c’è sempre lo zampino di Sardar nelle ultime vittorie all’Olimpico in campionato. Una striscia di risultati positivi che porta anche la sua firma.
Con il Monza è lui a tirare verso la porta, dalla ribattuta nasce la rete di El Shaarawy (poco prima anche un palo colpito). Con il Lecce arriva il gol di testa del momentaneo pareggio, a riaprire una partita che sembrava stregata. L’ultimo atto contro l’Udinese, il primo tocco illuminante per Lukaku, la prima nota di uno spartito che ha portato Dybala a suonare sotto la Curva Sud la soave sinfonia della vittoria. Sempre concentrato, cattivo dal punto di vista agonistico, di lui Mourinho ha parlato in questi termini: «Azmoun è un profilo di giocatore che amo ma gli manca qualcosina per essere un giocatore di Mourinho in fase di transizione difensiva. Ha qualità pazzesche».
Quelle qualità che lo Special One avrebbe volentieri utilizzato in Europa League, palcoscenico, a detta del portoghese, dove si può sperimentare qualcosa di diverso rispetto al consueto canovaccio tattico del calcio italiano. Sarebbe stato senza dubbio uno dei protagonisti nella notte di Ginevra, dovrà invece rimanere a Trigoria con la speranza di guadagnarsi una maglia da titolare nella sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo.(…)
FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo