Avanti tutta: Maurizio Sarri resta il grande favorito per la panchina della Roma. Attenzione però alle sorprese, perché nelle trattative ogni nuovo argomento può provocare ripensamenti. Ciò che ormai è chiaro è la convergenza di gusti: Tiago Pinto, supportato dai Friedkin, ha individuato in Sarri il profilo ideale per il piano di ristrutturazione che ha in mente la Roma; Sarri, da parte sua, è tentato dall’idea di rientrare in una metropoli italiana dopo l’anno sabbatico e gradisce il trasferimento nella capitale anche per la distanza relativa da casa. Ha già allertato l’amico inseparabile di Figline, Enrico Bonatti detto “i’ Bocca”, che lo ha accompagnato anche nelle esperienze al Chelsea e alla Juve e lo seguirebbe anche alla Roma come factotum.
Nei prossimi giorni Tiago Pinto incontrerà nuovamente il procuratore, Fali Ramadani, con l’intenzione di entrare nel vivo della negoziazione. Finora l’argomento economico è stato trattato solo marginalmente. E le cifre del contratto che avvicinano Sarri alla Roma sono inferiori rispetto a quanto era emerso nei giorni scorsi: lo stipendio su cui le parti stanno ragionando si aggira intorno ai 3,5 milioni più i bonus. Ma non è quello l’ostacolo.
Dove ancora la Roma e Sarri devono incrociare le idee è sui programmi, sulla gestione interna. Sarri vuole essere coinvolto in ogni dettaglio, capire cosa non abbia funzionato in questi anni in una squadra che dall’esterno gli sembra più forte di quanto dicano i risultati, valutare un piano tecnico di raff orzamento che sia compatibile con le linee guida del club.
Ci sarà tempo per chiarirsi le idee. Nel frattempo nessuno può ammettere nulla, perché Sarri è legato da un contratto con la Juventus e attende di riscuotere la famosa penale da 2,5 milioni che scatterà il primo giugno per il mancato rinnovo del contratto. L’ufficializzazione, ammesso che l’accordo venga sigillato in tutti i suoi aspetti, slitterà all’inizio dell’estate. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida