Un pranzo informale a Londra, poi ognuno verso la propria destinazione: José Mourinho è partito per le “vere” vacanze nella sua Setubal, Tiago Pinto ha continuato la sua sessione di incontri inglesi con l’obiettivo di migliorare la Roma. Sistemando i conti e rinforzando la squadra, parallelamente.
Nelle prossime ore sarà in Italia, anche per sistemare le ultime pratiche per l’ufficializzazione di Evan N’Dicka, per poi spostarsi a Milano. Ieri intanto ha cementato l’intesa con lo staff di Gianluca Scamacca, centravanti che la Roma ha individuato come valido sostituto temporaneo di Abraham, e ha sondato la dirigenza del West Ham per comprenderne da vicino le richieste.
La trattativa è in una fase embrionale. Scamacca non vede l’ora di tornare a Trigoria, il posto del cuore che ha lasciato molto presto per seguire la scia dei soldi in Olanda, e sta completando la convalescenza a Porto Cervo. Ha già fatto sapere a Tiago Pinto che sarà pronto per l’inizio del ritiro. Ma il West Ham, che ha appena vinto la finale di Conference contro la Fiorentina senza di lui, ha investito 36 milioni più 6 di bonus appena un’estate fa, comprandolo dal Sassuolo.
A Londra Est sanno che recuperare una cifra del genere è impossibile at the moment. Ma neppure sono così contenti di lasciar partire in prestito un attaccante nel quale credono dopo averlo aspettato un anno intero (3 gol in Premier, 5 in Conference, tanti mesi di infortunio).
Dunque la Roma deve pazientare, capire i programmi dell’allenatore David Moyes e poi cercare le condizioni meno vincolanti possibile: nell’eventuale accordo non dev’esserci l’obbligo di riscatto, a meno che non sia vincolato a un obiettivo ambizioso (tipo la qualificazione alla Champions League), perché è prevedibile che nel 2024 Abraham non sia vendibile, dopo 8-9 mesi di assenza per il grave incidente al ginocchio. E Abraham pesa per circa 8 milioni lordi sul monte stipendi. Scamacca tra l’altro, avendo lasciato la Serie A da una sola stagione, non potrebbe nemmeno usufruire del decreto crescita per alleggerirne l’ingaggio.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida